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    Home » Articoli » Legislative in Francia e le posizioni sulla Torino-Lione
    Alpi del nord e Rodano

    Legislative in Francia e le posizioni sulla Torino-Lione

    Enrico MartialEnrico Martial28 Giugno 2024
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    Travaux Tunnel Lyon Turin (CC BY SA Wikimedia)
    Travaux Tunnel Lyon Turin (CC BY SA Wikimedia)
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    Diversi giornali in Francia hanno messo in evidenza le posizioni dei partiti politici e dei singoli candidati rispetto al completamento della linea ad alta velocità Torino-Lione. Nel dibattito, oltre al tunnel in senso stretto, vi è anche la questione della linea di collegamento tra Lione e Saint-Jean-de-Maurienne, che prevede l’aumento della capacità di trasporto anche con modifiche del tracciato, interramenti e gallerie.

    In passato, due grandi oppositori

    Finora vi sono stati due grandi oppositori alla Torino-Lione, oltre ad alcuni ambiti associativi e gruppi organizzati. Da un lato il Rassemblement national ha da anni espresso la sua contrarietà al progetto – in uno spirito di sostanziale chiusura del mercato al proprio interno, più che sulla linea ferroviaria stessa. Dall’altro ecologisti e la France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon si sono opposti, affermando, in varia forma, la necessità di ridurre il trasporto merci, e il maggiore impatto in termini di CO2.  La realizzazione dell’opera stessa ne produrrebbe una quantità tale che il nuovo trasporto realizzato avrebbe bisogno di anni per compensarla.

    Sullo sfondo, poco visibile come sul versante italiano, vi è anche il variegato gruppo di interesse del trasporto su gomma, fatto in parte dai concessionari stradali e in parte dal sistema dell’autotrasporto (aziende, logistica, approvvigionamenti). Le società francesi dei trafori del Monte Bianco e del Fréjus hanno negli anni recenti preso una posizione più orientata alla riduzione degli impatti ambientali e di CO2, e anche continuato a fare il loro mestiere di concessionari senza troppo impicciarsi del complessivo sistema di infrastrutture italo-francesi.

    L’ammorbidimento del Rassemblement National

    Dopo lo scioglimento deciso dal Presidente Emmanuel Macron a spoglio delle europee ancora in corso il 9 giugno, si stanno profilando diversi scenari, come una maggioranza relativa al Rassemblement National o persino una Assemblée nationale in cui si faticherà o non si riuscirà a trovare accordi per adottare decisioni e leggi.

    Rispetto alla Torino-Lione, vanno da un lato colti alcuni segnali di ammorbidimento del Rassemblement National di Marine Le Pen. L’opera di rassicurazione va presa con prudenza: si tratta di prime indicazioni mentre RN si avvicina alle funzioni di governo, senza posizioni ancora definitive.

    Tra questi segnali, già alla campagna per le europee Marie Dauchy, di RN e membro del Consiglio comunale a Saint-Jean-de-Maurienne, ha detto che  “non ci si oppone più”. I lavori sono molto avanti, ci sono vantaggi per la Maurienne : ma non è quindi un sostegno sul fondo del progetto. Il principio di chiusura nazionale del mercato è stato infatti uno dei principi cardine del RN.

    La frattura a sinistra

    L’atro versante critico è quello delle sinistre. Negli ultimi tempi, si è assistito a una riduzione del ruolo di la France Insoumise e degli ecologisti. La voce più governativa di La Place Publique e dei socialisti classici ha acquisito un peso crescente.

    La sinistra è oggi fratturata sul tema della Torino-Lione: da un lato sono contrari gli ecologisti (per esempio con i sindaci di Lione e Grenoble) e la France insoumise, dall’altra sono favorevoli il centro-sinistra di Place Publique e i socialisti.

    Con un comunicato, il 14 giugno François Chemin ha deciso di dimettersi da segretario del Partito socialista in Savoia visto che era passata la candidatura nel Nouveau Front Populaire di Daniel Ibanez, nella 3° circoscrizione, quella della Maurienne. Ibanez è un oppositore molto conosciuto della Torino -Lione, non ha speranza di essere eletto, ma la frattura provocata è stata comunque netta.

    Tutti gli altri a favore

    Il resto del mondo politico è a favore, e con convinzione. La maggioranza relativa uscente lo è pienamente, ed è stato ribadito da diversi eletti. Il primo ministro uscente Gabriel Attal si era già recato a Modane e ai lavori del tunnel il 14 maggio durante la campagna per le europee.

    Les Républicains – canale storico (quindi non Eric Ciotti che si è alleato con RN) è allo stesso modo pienamente a favore, come espresso da molti sindaci locali e dai candidati, come Émilie Bonnivard pr la circoscrizione della Maurienne, di LR canale storico. Lo stesso presidente della Regione Auvergne Rhône-Alpes, Laurent Wauquiez, ora candidato all’Assemblea nazionale per la stessa area, era stato decisivo per il completamento del finanziamento per gli studi sulla tratta da Lione a Saint-Jean-de-Maurienne.

    Per l’estrema destra, anche Eric Zemmour ha espresso una posizione a favore, lasciando intendere un approccio economico è più aperto allo scambio commerciale nel suo movimento rispetto a quello del Rassemblement national.

    LEGGI ANCHE: La ferrovia del Fréjus riaprirà a dicembre?

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    Direttore di Nos Alpes, giornalista. Ha collaborato in tempi diversi con varie riviste e giornali, da Il Mulino a Limes, da Formiche a Start Magazine.

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