Con l’arrivo dell’autunno, quest’anno inizialmente connotato da caldo e giornate soleggiate che hanno tuttavia ceduto presto il posto a maltempo e periodi di freddo intenso, anche l’influenza torna a bussare alle porte di italiani e francesi. Fastidioso e persistente nonché sintomaticamente variabile e spesse volte aggressivo, il virus si accompagna e in larga parte dei casi si confonde con il più temuto per quanto al momento parzialmente debellato Covid-19.
L’influenza in Italia
Nonostante le stime che a oggi in Italia vedono circa 80 mila persone a settimana affette da influenza, secondo gli esperti la stagione della malattia pare quest’anno aver nettamente rallentato rispetto quanto previsto. Dei soggetti colpiti dai consueti virus autunnali, difatti, un 92% circa soffre di sindromi parainfluenzali meno violente e prolungate; tra di essi si annoverano, a titolo di esempio, disturbi intestinali, malesseri generali, dolori muscolari o alla testa e febbre. Il restante e ridotto 8% circa è colpito dalla autentica influenza, che provoca nei pazienti problematiche quali affaticamento e dolori muscolari, male alla gola o alla testa, febbre alta e brividi, tosse e perdita di appetito.
A scanso di una partenza in sordina, provocata forse da temperature più elevate della media del periodo, alcune categorie di italiani identificate come più fragili rischiano di contrarre complicanze ulteriori rispetto alla sintomatologia standard dell’influenza stagionale. Oltre agli anziani e ai bambini, i cui rispettivi sistemi immunitari risultano gli uni deboli e gli altri in fase di sviluppo, anche i malati diabetici rischiano 1,7 volte in più rispetto ad altri di vedersi ricoverati in terapia intensiva, 3,5 volte in più di vedersi ospedalizzati per influenza o polmonite e oltre 3 volte in più di incorrere in mortalità.
In vista del consueto picco che caratterizzerà la Penisola a ridosso delle festività natalizie, i medici tendono a consigliare di provvedere a effettuare la correlata vaccinazione. Secondo i dati pubblicati dal ministero della Salute, nella passata stagione 2022/2023 la copertura vaccinale della popolazione generale è rimasta stabile al 20,2%, con numeri maggiori per quanto concerne gli over 65 anni (56,7%).
L’influenza in Francia
Durante l’ultima settimana di ottobre il portale nazionale Santé publique France ha monitorato 11.307 casi patologici, di cui 2.465 (2,9%) riferibili al Covid-19 e 2.242 (2,6%) riferibili all’influenza; su di un totale compilato di 7.713 atti medici di emergenza, 529 (6,9%) sono stati attribuiti a bambini di età inferiore ai due anni.
Negli ospedali nazionali, per converso, tra i 14.087 passaggi complessivamente registrati 5.650 (8,7%) sono stati poi sottoposti a ricovero preventivo: mentre 664 pazienti, di cui 49 ospedalizzati, soffrivano di sintomi tipicamente stagionali, 2.950, di cui 1.320 ospedalizzati erano potenzialmente affetti da Sars-CoV-2 e 3.189, di cui 1.042 ospedalizzati, da bronchiolite.
Anche sul territorio francese l’anno passato è stata portata a termine una capillare campagna di vaccinazione contro le patologie stagionali, che ha riguardato il 56,2% degli over 65, il 31,6% degli under 65 e, in generale, il 14% degli episodi più gravi. Le cifre hanno subito un parziale calo rispetto al biennio passato, forse motivato dalla minore aggressività del virus a seguito della assenza di circolazione verificatasi tra il 2020 e il 2021 a causa della pandemia nonché di una diffusione inferiore occorsa invece tra il 2019 e il 2020 e il 2021 e il 2022.