Liguria

Nos Alpes alla scoperta… della Liguria del mistero e dei fantasmi

Castello della Lucertola, Apricale, Liguria dei fantasmi; Château du Lézard, Apricale, Ligurie des fantômes (fonte/source: Wikimedia Commons)

Sono numerosi i comuni più affascinati e i castelli più tenebrosi che costellano il territorio della regione infondendogli un tocco di mistico e a tratti macabro.

Immersi in un passato ideale dove il tempo pare essersi fermato, esistono in Liguria antri abbandonati e suggestivi angoli di storia che avvolgono la regione nel mistero, popolandola di leggende e fantasmi. Dagli antichi castelli ai borghi disabitati, “Nos Alpes alla scoperta” vi accompagna tra sentieri lastricati di enigmi e calpestati da spettri vaganti intrappolati nell’etere del fine vita.

Il nostro itinerario inizia da Bussana Vecchia, piccolo paese medievale dell’entroterra di Sanremo colpito il 23 di febbraio del 1887 da un terribile terremoto che lo ha reso in rovina. Dagli Anni Sessanta, però, artisti e artigiani di ogni genere hanno iniziato a insediarsi tra i palazzi semidistrutti, ristrutturandoli e riabitandoli sino a trasformarli in un vivace polo di cultura e creatività. Nell’eco della devastazione di quel drammatico episodio è ancora possibile udire le grida delle centinaia di vittime di quella giornata, mentre più a valle sorge dal 1894 il comune erede di Bussana.

Nel nostro viaggio alla scoperta della Liguria del mistero e dei fantasmi ci spostiamo ancora ad Apricale, sede del Novecentesco Castello della Lucertola, dove la bella contessa Cristina Anna Bellomo ancora risiede nella sua forma di spirito. Nata nel 1861 da una famiglia povera, ella si sposò ancora molto giovane con Giobatta Pisano ma una volta traferitasi nella poco lontana Nizza fu abbandonata dal marito, che scappò in America nel timore di essere punito per i suoi crimini. Dopo anni i due ebbero modo di rivedersi ma l’esito di quell’incontro fu a dir poco infausto perché portò alla morte di entrambi, lui per suicidio, lei per uxoricidio. Rimasta nel limbo di una vita vissuta soltanto sino ai 43 anni, dal maggio del 1904 la Contessa della Torre resta tutt’oggi intrappolata da quella dimora involuta che però infondo era divenuta un poco come casa sua.

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Proseguiamo ancora verso l’antica Valle Argentina, cornice di quel borgo di Triora reso tristemente celebre da alcuni fatti di intolleranza verso donne accusate di praticare la stregoneria avvenuti tra il 1587 e il 1589. Qui ancora si respira quel senso di ritualità e quell’odore di magia che caratterizzavano il XVI secolo, quando a seguito di un importante processo molte presunte streghe furono torturate, imprigionate e addirittura assassinate. Proprio a Triora è ancora oggi possibile visitare la vecchia “Cabotina”, luogo che stando alle documentazioni locali avrebbe un tempo ospitato sabba ed evocazioni demoniache. Poco lontano, a Molini di Triora, sono numerose le testimonianze di visitatori che avrebbero audito strani rumori provenienti dal buio o suadenti quanto macabre carezze da dare i brividi. Ancora a Ventimiglia la “Pria Margunaira”, scoglio che sorge appena dinnanzi al borgo medioevale, è forse opera di un incanto, perpetrato magari da quelle stesse femmine-uccello solite volare dal paesino di Costarainera sino all’Isola Gallinara.

Alfine, i fantasmi in Liguria popolano anche il comune di Canate di Marsiglia nell’entroterra genovese, gradualmente spopolatosi di abitanti e di attività sino al totale svuotamento. Passeggiando tra le strette strade che connotano il paesaggio, è semplice lasciarsi affascinare dai resti delle dimore in pietra che furono o incantare dalle ombre di artigiani e commercianti che in passato avevano saputo rendere vivo e vivace il villaggio.

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