Nel pomeriggio del 1° agosto 2024, nel mare di fronte a Quinto, nel comune di Genova, si è riversata una quantità di liquami che è fuoriuscita dal depuratore comunale. Il comune, su indicazione dei dati dell’Arpal, l’agenzia regionale per l’ambiente, ha istituito un divieto di balneazione che è stato poi revocato nella mattina del 5 agosto.
Cos’è successo
La società Iren, che gestisce le reti fognarie e gli impianti di depurazione, ha spiegato che a causa di un flusso esterno anomalo proveniente dalla fognatura a monte dell’impianto, è entrata in funzione la condotta di emergenza, che quindi ha sversato liquami nel mare di Genova.
Iren ha anche aggiunto che, già il 27 luglio, aveva proceduto all’attivazione di un bypass parziale, dopo un primo flusso anomalo di fluidi.
L’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ligure (Arpal) ha proceduto con i campionamenti sulle acque e il Comune ha provveduto ad istituire il divieto temporaneo di balneazione nei circa tre chilometri di costa tra il quartiere di Quarto e quello di Quinto, poi revocato appunto il 5 agosto.
La Procura della Repubblica di Genova ha aperto un’inchiesta che valuta anche l’ipotesi di un versamento anomalo di liquidi e di fanghi a monte del depuratore della società IREN.
Alcune reti social riportavano inoltre una moria di conchiglie, in particolare di patelle, nel tratto tra Quinto e Nervi nei giorni successivi al primo episodio del 27 luglio.
Investimenti per la depurazione e infrazioni europee
Iren, società partecipata interamente da Enti pubblici di Liguria, Piemonte ed Emilia Romagna, gestisce 11.291 chilometri di rete fognaria e oltre 1300 impianti, tra Liguria ed Emilia Romagna.
Nella città metropolitana di Genova, il PNRR, programma italiano del NexGenEU, finanziato dall’Unione europea, investe circa 3,7 milioni di euro sull’impianto di depurazione di Ronco Scrivia, a nord di Genova, che è oggetto di infrazione comunitaria per mancato rispetto delle emissioni previste dalla direttiva n.271 del 1991. IREN stessa, nel suo programma pluriennale presentato già nel 2021, aveva annunciato l’intenzione di investire 2 miliardi di europeo sugli impianti di depurazione.
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