La storica linea del treno Torino-Lione al Fréjus, interrotta dal 27 agosto 2023 a causa di una frana nel comune di Saint-André in Maurienne, sarà nuovamente in funzione tra il 15 e il 30 marzo 2025.
La notizia viene da SNCF Réseau (che corrisponde a RFI in Italia) che l’ha confermata nel corso della riunione della Commissione intergovernativa per il Traforo Lione Torino, a Lione il 3 dicembre. Le informazioni erano state anticipate in occasione della visita al cantiere di consolidamento della parete di La Praz in Maurienne, cui anche Nos Alpes aveva partecipato. Si era detto allora di un’apertura entro fine marzo, quindi con lo stesso calendario.
Si smontano i container, si interviene sulla linea
D’altra parte, Le Dauphiné ha già dato notizia della progressiva rimozione dei container posti a protezione dell’autostrada, segno che la parete con costituisce più una minaccia per la sicurezza del transito.
Secondo il piano delle attività, il Dipartimento della Savoia dovrebbe consegnare proprio a dicembre la parete. L’importo dei lavori è stato per questa sezione di circa 13 milioni di euro, ripartiti tra Dipartimento, SNCF Réseau e in misura minore società autostrada e traforo del Fréjus SFTRF.
Il Dipartimento ha coordinato i lavori, con interventi di edilizia acrobatica, la rimozione dei materiali pericolanti e in caduta, il consolidamento con inserti e poi con una rete. L’apertura era prevista inizialmente già alla fine di quest’anno, ma la scoperta di un’ulteriore area interna vuota nella parete aveva costretto a nuovi lavori di rimozione di materiali pericolanti.
SNCF Réseau ha ripreso quindi le attività, con la rimozione dei materiali caduti dal tetto della galleria, per cominciare con pale meccaniche guidate da remoto. Deve ripristinare la linea e i mezzi di segnalazione, e poi i binari. Non è detto che la circolazione riprenda subito anche per i treni ad alta velocità, nel nuovo anno ci saranno degli aggiornamenti e delle precisazioni.
I danni della chiusura
La chiusura per circa 19 mesi ha avuto un impatto ambientale, ed economico. Sul versante francese vi è stato un sistema di indennizzi che è invece mancato sul versante italiano.
A margine dell’incontro di Torino sui trasporti dell’11 ottobre a cui aveva partecipato il ministro italiano degli esteri, Antonio Tajani, una delle imprese di trasporto merci ferroviario aveva indicato proprie perdite per 5 milioni di euro a causa di questa chiusura e tracciati più lunghi per 700 chilometri.
I due Paesi e i loro scambi commerciali hanno sofferto anche della chiusura del Traforo del Monte Bianco dal 2 settembre al 16 dicembre, nonché di altri ostacoli al trasporto transfrontaliero, come al tunnel di Tenda chiuso da anni, e la cui riapertura, sia pure in una sola canna e a senso alternato, dovrebbe essere annunciata fra qualche tempo.
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