La notizia di un finanziamento di 4,4 milioni di euro da distribuire a 41 stazioni di sci in Piemonte, ha lasciato un po’ perplessi, malgrado l’entusiasmo dell’annuncio.
Il pensiero andava ai 148 milioni di euro della nuova teleferica Jandri 3S nelle Deux Alpes, in Isère oppure ai 135 milioni della Schilthornbahn inaugurata il 15 marzo a Mürren, nella valle che da Interlaken sale allo Jungfrau in Svizzera.
Infatti, se i 4,4 milioni che si riducono in briciole su così tanti beneficiari, in Piemonte sono attivi altri finanziamenti, tra cui un recente bando da 50 milioni che si era aperto il 28 gennaio.
Le stazioni di sci di tutto il Piemonte generano un fatturato complessivo di 70 milioni di euro, che viaggia intorno a un miliardo di euro per l’indotto, tra accoglienza e servizi.
Per paragone, Chamonix in Alta Savoia, La Plagne e Les Arcs in Savoia o Zermatt in Vallese hanno un fatturato tra 80 e 90 milioni di euro ciascuna. La struttura complessiva dello sci in Piemonte non è quindi particolarmente grande.
Sarebbe interessante confrontare lo sviluppo storico delle infrastrutture per lo sci sui tre versanti delle Alpi occidentali, in Italia, Francia e Svizzera. Vi si potrebbe leggere la storia economica e del territorio degli ultimi decenni.
Gli aiuti da 4,4 milioni di euro su 41 destinatari
Il contributo recente serve a sostenere le spese di gestione degli impianti di discesa e di fondo, a finanziare interventi di sicurezza (come le reti di protezioni), e l’innevamento artificiale.
Stazioni esposte al cambiamento climatico sono comprese nell’elenco, anche se con importi ridotti. Ci sono Alpe Cialma di Locana (che ha programmato un impianto per salire fino a 2000 metri di quota), Plan Benot di Usseglio (da 1.265 a 2.065 metri di quota), Ceresole (1.735 metri) e Valprato (da 1.550 e 1.850 metri). Anche altri aiuti sono di qualche decina di migliaia di euro.
Si tratta di fondi compresi nello stanziamento pluriennale della legge regionale n. 2 del 2009, che prevedeva aiuti complessivi per 100 milioni.

Il bando da 50 milioni di euro
Il bando da 50 milioni di euro Sistema neve Regione Piemonte è stato aperto il 29 gennaio. Il finanziamento, per quanto gestito dalla Regione Piemonte, viene dalle risorse statali del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC), uno strumento nazionale che si affianca sia ai fondi strutturali europei sia al NextGEnEU, il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR, il parallelo di France Relance).
I fondi sono destinati agli impianti, anche nuovi, o in sostituzione, all’innovamento artificiale, cannoni e snowfarming, alle vasche per l’acqua e relativi pompaggio e tubi, i sistemi di biglietterie con i software, le aree di sosta per le auto (ma entro il 25% del costo). Sono comprese anche le ispezioni e le revisioni degli impianti a fune (ma non quelle quinquennali obbligatorie), l’acquisto di mezzi battipista.
Nel bando ci sono poi almeno due misure che incominciano a prendere in conto la questione del cambiamento climatico: per la dismissione degli impianti di risalita non più utilizzati e per il turismo sulle quattro stagioni, come gli snow park, i fun bob estivi, la bicicletta, il downhill, i parchi gioco.
Gli aiuti vanno alle stazioni di sci suddivise per provincia: Torino, Cuneo, e poi le altre province, con minor numero di stazioni, Vercelli, Biella, Verbania, Alessandria. Tra gli interventi puntuali, un investimento per lo skiroll e il biathlon a Pragelato, le spese per le universiadi a Bardonecchia. Circa il 5% dell’aiuto è orientato allo sci di fondo.
I finanziamenti per lo sci in Piemonte, forse 125 milioni
Se si guarda al 2024, si nota che il governo regionale del Piemonte sta costruendo una serie di investimenti a favore delle stazioni di sci.
La legge statale di bilancio del 2024 aveva stanziato 248 milioni per le stazioni di sci, di cui 25 erano andati al Piemonte: 10 milioni a Sestrière, 10 milioni a Alagna per Monterosa spa e quasi 9 a San Domenico di Varzio, nel Verbano, tra 1400 e 2400 metri di quota.
La stessa Regione aveva poi stanziato circa 100 milioni di fondi propri con la legge regionale n.2 del 2009, da cui derivano i recenti 4 milioni di euro. Erano previsti 38 milioni per i nuovi investimenti e 62 milioni per l’innevamento, con una parte più ridotta per le spese di gestione.
Gli investimenti delle stazioni di sci rientrano poi anche nelle agevolazioni per vari prestiti, tra cui quelli di Industria 4.0, un programma sull’innovazione parallelo tra Francia, Germania e Italia. L’interesse applicato è intorno al 3,5 % per nuove soluzioni e strumenti per impianti di risalita, di innevamento, battipista e sistemi di biglietteria
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