L’ultima coda della vendemmia, esordita nel settembre scorso e durata lungo tutto l’ottobre scorso, si è conclusa nelle zone delle Alpi di Italia e Francia. Raccolte le uve mature, i viticoltori possono ora procedere con la produzione vinicola, un comparto sempre più minacciato dall’andamento climatico altalenante.
La situazione in Italia
La situazione vitivinicola in Italia è stata monitorata in un rapporto congiunto dell’Osservatorio Assoenologi, dell’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA) e dell’Unione Italiana Vini (UIV).
Secondo l’indagine la produzione di vino dovrebbe quest’anno oscillare attorno ai 41 milioni di ettolitri, in crescita rispetto al 2023 (+7%). Resta comunque un calo rispetto alla media dell’ultimo quinquennio (-12,8%), che a sua volta potrebbe generare un aumento dei prezzi attorno al +11%.
Produzione in diminuzione tra Valle d’Aosta e Liguria
Sui dati influiscono sicuramente i risultati ottenuti nel Nord della Penisola (+0,6% rispetto al 2023 ma -5,3% rispetto al periodo 2019/2023).
Tenendo in conto le differenze provocate dall’andamento metereologico, il Piemonte risulta l’unica regione delle Alpi occidentali in ripresa (+10% rispetto al 2023). Per contro vengono registrati decrementi moderati in Liguria (-3% rispetto al 2023) e più intensi in Valle d’Aosta (-20% rispetto al 2023).
Le motivazioni di tale flessione sono da imputare all’impatto diffuso di fenomeni climatici estremi come piogge e caldo eccessivi, a loro volta portatori di patologie fungine.
Oltre l’Italia, la vendemmia in Francia
Specularmente rispetto all’Italia, la vendemmia in Francia ha subito una riduzione non soltanto rispetto al periodo 2017-2021 (-17%) bensì anche rispetto al 2023 (-23%). A essere state colpite sono in sostanza tutte le varietà di vino, in particolare etichette DOP (-17% sul 2023, -14% sulla media), IGP (-15% sul 2023, -17% sulla media) e acquavite (-36% sul 2023, -21% sulla media).
In generale, la raccolta viticola 2024 è stata caratterizzata da condizioni climatiche sfavorevoli e problematiche sanitarie varie, che hanno portato a una contrazione dal 47,8 milioni di ettolitri dell’anno passato ai 36,9 milioni di ettolitri dell’anno in corso. Tutti i dati sono resi noti dall’osservatorio della statistica agricola Agreste del ministero francese dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.
Penalizzata la zona del Jura
Più nel dettaglio, nel dipartimento della Savoia sono stati riscontrati cali produttivi pari al -5% rispetto all’anno passato (da 108 mila ettolitri a 102 mila ettolitri), dovuti prettamente alle gelate primaverili e alle muffe estive. Nella zona del Jura tali medesime condizioni hanno drasticamente ridotto il raccolto del -68% (da 122 mila ettolitri a 39 mila ettolitri, -51% rispetto al quadriennio 2019/2023).
Nel Sud-est della Francia a essere colpita è stata soprattutto la Provenza, con una diminuzione generale del -11% se comprese anche le Bouches-du-Rhône (da 5 milioni di ettolitri a 4,4 milioni di ettolitri). Per ciò che concerne la Corsica, invece, siccità e parassiti hanno fatto arretrare la produzione del -15% rispetto al 2023, con 325 mila ettolitri contro i 381 dell’anno passato.
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