È una delle torce olimpiche risalenti ai Giochi del 1968 il cuore pulsante della mostra “Le rêve blanc” (“Il sogno bianco”), allestita permanentemente presso il Musée Dauphinois di Grenoble. Sottotitolata “L’épopée des sports d’hiver dans les Alpes” (“L’epopea degli sport invernali nelle Alpi”), essa vuole tracciare a ritroso la storia delle attività sportive di alta quota sui pendii del più grande comprensorio del mondo.
Sin dalla fine del XIX secolo la montagna in generale e le Alpi in particolare hanno progressivamente perso quel carattere di ostilità e rigore, timore e pericolo, che le aveva connotate da sempre. Così, dopo che popolazione natia e visitatori stranieri hanno finito con lo scoprire i piaceri dello sci, le località hanno assunto una vocazione sempre più turistica e ricreativa. A pubblicizzare queste nuove “aree ricreative alpine” sono stati, più nello specifico, i campioni, autentici modelli da imitare per le nuove generazioni e sponsor delle marche di attrezzature più iconiche. Da Alphonse Allais a Rossignol, da Jean-Claude Killy a Dynamic, la corsa ai prodotti più in voga utilizzati o vestiti dai propri idoli era all’ordine del giorno.
La narrazione espositiva de “Le rêve blanc” prosegue poi toccando gli Anni Sessanta, dove l’economizzazione delle Alpi si fa sempre più pressante. Basti pensare che tra il 1971 e il 1975 è stata data vita a 150 mila posti letto all’interno di strutture integrate atte a soddisfare le esigenze di soggiorno di ogni tipologia di clientela. Di qui la necessità, poi, di provvedere alla modernizzazione e all’innovazione delle infrastrutture, tra cui svettano gli impianti di risalita.
Raggiunta l’attualità, permeata da una tecnologia capace di rimpiazzare il bisogno di svago dei turisti di tutte le età, alcune domande si pongono all’attenzione di coloro che hanno alimentato “l’epopea degli sport invernali nelle Alpi”. Una su tutte, fenomeni quali i cambiamenti climatici o urgenze quali la gestione delle risorse naturali rischiano di rimettere in discussione l’indole turistica e sciistica della montagna? Per rispondere a questo e altri quesiti la mostra propone numerose testimonianze filmateche delineino soluzioni volte a garantire che l’avventura dello sci nelle Alpi continui a essere all’altezza de “le rêve blanc”.
L’allestimento del Musée Dauphinois di Grenoble è accessibile gratuitamente tutti i giorni dalle 10,00 alle 18,00 e nei fine settimana dalle 10,00 alle 19,00.