Geograficamente, culturalmente e linguisticamente distanti, le due località di Ronciglione ed Entrevaux sono accomunate da un primato similare che li ha premiati come i borghi più belli rispettivamente di Italia e Francia: mentre il primo è stato decretato dalla trasmissione Rai “Il borgo dei borghi”, il secondo ha ottenuto il titolo di “Plus beaux villages de France”.
Ronciglione
Comune in provincia di Viterbo, Ronciglione è stato identificato come “Il borgo dei borghi”durante l’omonimo programma di Rai 3 condotto da Camila Raznovich.
Importante centro storico e luogo turistico tra la Tuscia e il Lazio, esso vanta una architettura tipicamente medievale fatta di abitazioni e monumenti in tufo. Oltre all’antica Rocca a protezione dell’accesso agli abitati, suggestiva è anche la Porta romana, edificata per volontà del duca Odoardo Farnese dal Vignola nel 1618 e a oggi sorta di divisore tra centro città e zona periferica. Tra gli altri punti di interesse del paese spiccano il Duomo, creato nel 1671 in onore di San Pietro e Santa Caterina, e la più limitrofa chiesa di Santa Maria della Provvidenza, risalente invece all’XI secolo. Il comune ospita peraltro la chiesa di Sant’Eusebio, che dal IV secolo rappresenta la costruzione paleocristiana più nota della Tuscia nonché la chiesa più antica della Via Francigena.
Entrevaux
Entrevaux si è per converso visto attribuire il riconoscimento del primo classificato tra i “Plus beaux villages de France” durante la cerimonia dedicata svoltasi tra venerdì 22 e sabato 23 settembre scorsi a Yvoire, in Alta Savoia.
Sita nel dipartimento delle Alpi di Alta Provenza nella regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, la cittadella si erige su di un pendio scosceso a metà strada tra mare e montagna, direttamente a picco sulla riva del fiume Var. Dopo le prime citazioni all’interno di documenti datati XI Secolo, nel periodo medievale essa assume una funzione prettamente difensiva e guerresca proprio in virtù della sua posizione strategica.
Nel 1536, il paese viene conquistato dalle truppe dell’allora imperatore Carlo V, desideroso di vendicarsi per il tradimento subito da parte del signorotto locale Jacques de Glandevez; massacrata per metà, la popolazione scende in protesta, trucida il proprio governatore e si offre al Delfino Francesco I, ricevendo così lo statuto municipale di Avignone.
Dopo essere stata sede ufficiale del vescovo di Glandèves nel XVI Secolo, nel 1658 sotto volere del sovrano Luigi XIV la città viene fortificata ulteriormente e dotata di un ponte sorvegliato sul Varo oltre che di forti protettivi e porte principali, oggi conosciute come “Porte d’Italie” e “Porte de France”.