È un coro formato dalle voci degli innumerevoli titolari di stabilimenti balneari quella che da tempo domanda chiarificazioni circa la tematica delle concessioni demaniali marittime. Per dare sfogo a dubbi e domande, il Sindacato italiano balneari ha appositamente organizzato, nella giornata dello scorso giovedì 26 ottobre, il convegno “Concessioni demaniali marittime: come orientarsi e preparare il futuro”, ospitato presso la sala congressi del Loano 2 Village.
Lo stato dell’arte dei litorali italiani
Secondo quanto reso noto dalla mappatura delle coste italiane effettuata in seno al Tavolo tecnico consultivo in materia di concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali, il 67% del litorale della Penisola risulta libero da concessioni. La seduta dei rappresentanti delle istituzioni e dei professionisti tenutasi all’inizio dell’ottobre scorso ha peraltro confermato che l’estensione delle coste italiane ammonta a circa 11 mila chilometri e 381 milioni di metri quadrati: tali dati così elevati rendono inapplicabile la Direttiva di semplificazione amministrativa cosiddetta Bolkestein, riferibile esclusivamente a casi di scarsità della risorsa della quale l’Italia non pare soffrire.
Di qui la necessità, stabilita dalla normativa europea, di dare il via dal prossimo 2024 a nuove gare per l’occupazione dei terreni: la Corte di giustizia ha difatti sancito che le concessioni relative alle spiagge nazionali non possono essere rinnovate in maniera automatica bensì debbano passare attraverso una selezione imparziale e trasparente.
Le richieste del Sindacato italiano balneari
Tali condizioni hanno finito con il generare una grave incertezza tra gli imprenditori balneari italiani, spingendoli a inviare alla premier Giorgia Meloni una lettera congiunta nella quale esortare a proporre entro la fine dell’anno un intervento normativo risolutivo. Il sollecito è peraltro volto a evitare che i Comuni e le Autorità di sistema portuale possano adottare all’inizio del 2024 atti amministrativi che si rivelerebbero illegittimi per violazione di legge e rischiassero di incorrere nella conseguente impugnativa.
Insistendo sullo “stato di profonda preoccupazione del settore per la mancata soluzione della problematica relativa alla durata delle concessioni demaniali marittime”, le sigle sindacali esordiscono evidenziando “quanto la balneazione attrezzata italiana sia importante non solo per l’economia ma persino per l’identità del nostro Paese”. Esse ribadiscono l’urgenza “di provvedimenti amministrativi che evitino una gestione confusa e caotica delle funzioni in materia, le quali rischiano di danneggiare o distruggere un importante settore economico perfettamente efficiente e di successo”. Pena il pericolo “concreto e reale che la situazione, già grave per lo stato di incertezza sul futuro aziendale, possa addirittura peggiorare a causa del tentativo da parte di alcuni enti concedenti di mettere a gara le aziende attualmente operanti”.