Lavorare nei campi o nelle vigne della Francia ma risultare disoccupati in Italia, percependo stipendio e sussidio contemporaneamente: è la tecnica adottata da alcuni giovani studenti della Penisola, che così facendo riescono a guadagnare sino a 2 mila euro.
A diffondere ma soprattutto a pubblicizzare tale tendenza è prettamente il passaparola tra reduci da una esperienza all’estero e loro coetanei potenzialmente interessati ad approcciarvisi: i canali prediletti per lo scambio di informazioni quali requisiti e modalità di adesione sono i social media, tra cui i più utilizzati sono Facebook e Telegram.
La vendemmia in Francia
Settore estremamente dinamico che tuttavia manca di forza lavoro a sufficienza, quello della viticoltura rappresenta in Francia non soltanto un mestiere per i residenti bensì anche una occasione di arricchimento sociale e linguistico per gli impiegati esteri. Tra il mese di agosto e il mese di ottobre, i viticoltori di tutto il Paese arrivano ricercare e a reclutare oltre 300 mila stagionali.
Nonostante la attuale crisi che affligge il mercato del vino francese, sempre più giovani provenienti da tutta l’Europa scelgono di dedicarsi alla vendemmia per qualche settimana con lo scopo di arrotondare o risparmiare per pagarsi gli studi. Le mete più apprezzate sono la Borgogna e la Valle del Rodano, dove le condizioni professionali risultano migliori e dove spesso volte vitto e alloggio sono completamente pagati.
La disoccupazione in Italia
Al termine delle proprie prestazioni lavorative, i ragazzi italiani possono richiedere all’Inps l’indennità di disoccupazione per lavoratori rimpatriati, della durata di sei mesi e dal valore del 30% della retribuzione mensile stabilita dal contratto nazionale italiano, che per il settore agricolo oscilla tra i 380 euro e i 700 euro.
La prestazione è rivolta ai cittadini che abbiano prestato servizio all’estero e in seguito rimasti senza occupazione per licenziamento o per mancato rinnovo del contratto stagionale. Chiunque, dunque, può fare domanda indipendentemente da quanto lungo sia stato il periodo trascorso fuori dalla Penisola, ottenendo sovvenzioni in denaro sino a 180 giorni.