Alpi del nord e Rodano

La qualità dell’aria nella Vallée de l’Arve in Alta Savoia a dicembre

Camino e letture / Nos Alpes AI

Le misure di riduzione delle emissioni fanno parte del Piano di protezione dell’atmosfera

La Vallée de l’Arve in Alta Savoia, sull’asse del Monte Bianco, ha registrato un episodio di superamento dei limiti di inquinamento dell’aria tra il 18 e il 21 dicembre scorsi. Il primo giorno la zona è stata classificata a livello giallo per la qualità dell’aria, che produce soltanto raccomandazioni, tra cui la limitazione delle attività fisiche per le persone vulnerabili e l’invito ad allontanarsi dalle zone a traffico automobilistico intenso.

Le misure di contenimento dell’inquinamento nella Vallée de l’Arve

Il secondo giorno, il 19 dicembre, si è invece passati a livello arancio, con l’attivazione di misure di contenimento delle emissioni, tra cui il divieto di riscaldamento a legna (camini), la riduzione delle temperature negli appartamenti a 18°, il divieto di utilizzare apparecchi da esterno non elettrici (per esempio tagliaerba, motoseghe ecc.). Nell’ambito della mobilità e dei trasporti, la velocità massima dei veicoli è stata abbassata di 20km/h per le velocità superiori o uguali a 90km/h e a 70 km/h per quelle uguali o superiori a 80km/h.

I livelli di inquinamento sono poi rientrati nei limiti. Il 21 dicembre le misure sono state sospese e la classificazione è tornata al verde. Va notato che i due livelli di allerta sono occorsi in coincidenza con la riapertura del traforo del Monte Bianco del 18 ottobre, e che il fenomeno è stato di breve durata. Altri episodi di livello giallo e arancio sono avvenuti in Alta Savoia e nella Vallée de l’Arve tra l’8 e il 10 febbraio, il 2 marzo, e dal 19 al 22 giugno 2023 però con prevalenza nella zona urbana di Annecy.

Inquinamento da riscaldamento e da trasporto

Per quanto riguarda la qualità dell’aria nella Vallée de l’Arve, uno studio della ATMB, la società francese del traforo del Monte Bianco, aveva indicato che nel 2020 il traffico dei mezzi pesanti riguardava soltanto il 4% delle emissioni complessive di PM10.

Le misure di contenimento dell’inquinamento dell’aria nella Vallée de l’Arve, in particolare riguardo ai PM10 e a Nox2, fanno parte del secondo Plan de protection de l’atmosphère, aggiornato per il periodo 2019-2023 rispetto a quello per il 2012-2018, che viene attuato a cura della Prefettura di dipartimento. L’ultimo incontro con la popolazione riguardo al Piano (6e Conférence locale de l’air  – CL’Air) si è tenuto a Cluses, il 27 ottobre scorso.

Il piano di protezione dell’atmosfera e le misure ambientali

La Vallée de l’Arve è particolarmente sensibile alle questioni dell’inquinamento atmosferico, e un movimento di sindaci e cittadini aveva preso forza dopo che, tra il 30 novembre 2016 e il 4 gennaio 2017, le apparecchiature avevano rilevato per 35 giorni consecutivi il superamento dei valori limite di inquinamento fissati dall’Unione europea.

Il Plan de protection de l’atmosphère è accompagnato da diverse misure a favore della qualità dell’aria nella Vallée de l’Arve. Tra queste, va citato il Fonds Air Bois (Fondo aria legna) che finanzia da 10 anni attualmente con 2000 euro nei 41 Comuni della Valle la sostituzione degli impianti di riscaldamento individuali e di camini aperti a legna, che incidono per il 60% delle emissioni di PM10 nella zona, secondo l’Institut des Géosciences de l’Environnement (IGE) di Grenoble.

Al momento restano da rimpiazzare ancora oltre 6 mila impianti, mentre 5413 sono già stati eliminati, insieme a 162 tonnellate di PM10 e 158 tonnellate di PM2,5, come ha riferito Yves Le Breton, Prefetto dell’Alta Savoia, all’incontro di Cluses.

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