Nizza investe sempre di più in termini di mobilità sostenibile, rinnovando completamente il servizio di bike-sharing della città e affidandosi a due nuovi operatori, l’americano Lime e il francese Pony. Dal prossimo martedì 20 febbraio, saranno in totale 2 mila le biciclette elettriche e non messe a disposizione dell’utenza residente e turistica di 12 comuni.
Il servizio
Nizza non è nuova alla promozione degli spostamenti più green e soprattutto su due ruote, tanto da aver inaugurato già nel 2009 un servizio di biciclette a noleggio denominato Vélobleu. Lo stesso è stato dunque sostituito dal bike-sharing a marchio Lime e Pony dopo quindici anni di utilizzo per via della oramai scarsa attrattiva dei mezzi e funzionalità tecnologiche loro malgrado desuete.
Dalle richieste dei fruitori nasce dunque l’esigenza di orientarsi verso una nuova proposta più moderna, pratica e performante. Essa sarà operativa nei comuni di Nizza, Cagnes-sur-Mer, Saint-Laurent-du-Var, Beaulieu-sur-Mer, Saint-Jean-Cap-Ferrat, Drap, La Trinité, Saint-André-de-la-Roche, Vence, Saint-Jeannet, Carros e La Gaude. In aggiunta, su tutto il territorio cittadino saranno installate 250 nuove zone di stazionamento che riutilizzino e riqualifichino le 160 postazioni un tempo facenti capo a Vélobleu.
Le novità del bike-sharing a Nizza
Le novità insite nella conversione a Lime e Pony sono molteplici, una su tutte il rafforzamento del parco di biciclette in libero servizio dalle precedenti 1.750 alle attuali 2 mila unità; di queste il 90% sarà composto da mezzi elettrici, più robusti e confortevoli, dotati di una autonomia di 100 chilometri.
Coloro che vogliano affittare un veicolo dovranno semplicemente scaricare l’applicazione per smartphone di uno dei due operatori e seguire le istruzioni da essa spiegate; tramite il portale sarà peraltro possibile individuare la bici più vicina a sé e sbloccarla per usarla attraverso un QR Code. La geolocalizzazione sarà ugualmente utile per sensibilizzare l’utilizzatore a una consapevolezza e a una responsabilità crescenti, pena il rischio di un rincaro nel prezzo finale qualora il veicolo risulti mal posizionato.
La mobilità sostenibile in Francia
Stando a quanto monitorato dal Service des Données et Études Statistiques (SDES, Servizio di Dati e Studi Statistici) e dall’Institut National de la Statistique
et des Études Économiques (INSEE, Istituto Nazionale della Statistica e degli Studi Economici), i francesi tendono a effettuare mediamente tre spostamenti settimanali; per muoversi entro un raggio di 80 chilometri dal loro domicilio, essi impiegano circa una ora.
Il mezzo prediletto resta l’automobile con il 63% delle preferenze, perlopiù utilizzata in solitaria (59%) rispetto che in condivisione (3%). Dopo la pandemia, tuttavia, sono state osservate nuove abitudini di mobilità più attiva e sostenibile, tra cui quella ciclistica e quella pedonale. Nel 2019, anno di riferimento degli studi decennali, il 23,9% dei trasferimenti locali è svolto principalmente a piedi e il restante 2,6% in bicicletta; spesse volte, poi, le due varianti vengono combinate tra sé o comunque con altri mezzi pubblici quali autobus, tram o treni.
La mobilità sostenibile a Nizza
Non è soltanto Nizza con il bike-sharing di Lime e Pony ad aver promosso una conversione a modalità di spostamento più rispettose dell’ambiente bensì anche numerose grandi città di tutta la Francia e l’Italia. A Torino, per esempio, è attivo ventiquattro ore su ventiquattro il servizio di RideMovi mentre a Genova è operativo il servizio di ZenaByBike; se ad Aosta il sistema C’entro in bici risulta a gestione comunale, a Cuneo esso prende il nome di Bicincittà BIP e a Imperia quello di BIT Mobility.
Peraltro, la città francese propone differenti approcci green che esulano dal solo utilizzo delle biciclette e che guardano invece a monopattini e scooter ambedue elettrici. Oltre a ospitare ben 500 punti di ricarica, essa si fa promotrice del cosiddetto car-sharing possibilmente ad alimentazione anch’esso ibrida o elettrica.