La Regione Liguria ha assegnato alla Provincia di Imperia 490 mila euro per il consolidamento dei pozzi sotterranei di accesso alla falda del fiume Roja. Il finanziamento, erogato nell’agosto scorso dal Dipartimento della Protezione civile, sarà funzionale alla creazione di un canale di collegamento tra il Lago di Varase e il corso del fiume, legato alla funzionalità della falda acquifera a utilizzo potabile.
I pozzi del fiume Roja
Stando a quanto delucidato dall’Autorità di bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale, il rifornimento idrico della zona di Imperia nonché delle zone francesi di confine è prettamente basato sulle acque sotterranee; più nello specifico, sui volumi di acqua complessivi, l’68% deriva da pozzi, il 18% da acque superficiali e il 14% da sorgenti.
Scendendo nel dettaglio ad analizzare la falda del Fiume Roja, lo studio sottolinea la sua ricchezza e la sua abbondanza, per larga parte dovute all’innevamento che connota la zona mantenendo buoni accumuli anche nella tarda primavera. Essa nasce in territorio francese sul Colle di Tenda e sfocia nel comune di Ventimiglia, con un bacino di superficie complessiva pari a circa 667 chilometri quadrati. Tale fonte copre perciò il 47% circa delle risorse sotterranee disponibili nella provincia di Imperia oltre che il 60% circa di tutte le risorse complessivamente concesse per l’alimentazione idropotabile locale. La falda inoltre serve le zone frontaliere di Mentone e in parte del Principato di Monaco, attraverso la Société Monégasque des Eaux (SMEAU).
“Concert-Eaux”
Il Fiume Roja è protagonista del progetto Interreg-Alcotra denominato “Concert-Eaux” e dedicato all’impatto del cambiamento climatico nella valle transfrontaliera italo-francese che lo ospita, anche in ragione della tendenza alla riduzione delle precipitazioni nevose. Esso ha avviato una rete di monitoraggio nella bassa Valle del Roja, per raccogliere i dati sulla qualità delle acque superficiali e sotterranee.
Una nuova iniziativa, “Concert-Eaux OPERA”, ha preso inoltre il via nel maggio del 2023 per la gestione della crisi idrica seguita alla Tempesta Alex avvenuta nell’ottobre 2020.
Al nuovo progetto partecipano la Communauté d’Agglomeration de la Riviera Francaise (CARF) presieduta dal Comune di Mentone, dalla delegazione della Costa azzurra di SMIAGE (Syndicat Mixte pour les Inondations, l’Aménagement et la Gestion de l’Eau maralpin), un’autorità di bacino creata nel 2017, dalla delegazione della Costa azzurra del CNRS (il CNR francese), dall’ARPA Liguria (ARPAL), dall’Università di Genova e dai due Comuni a monte del Roya, Mendatica e Triora.
Francia e Italia hanno firmato diversi accordi per la gestione transfrontaliera delle acque del fiume Roja, tra cui la convenzione italo-francese del 1967.
La Tempesta Alex
A seguito della Tempesta Alex, il fiume Roja è stato interessato da una serie di anomali abbassamenti dei livelli di falda, dapprima in corrispondenza dei pozzi della parte alta e successivamente anche più a valle.
Il documento dell’autorità di bacino italiana ha indicato che la società ORFEO-VEOLIA ha provveduto in via emergenziale all’edificazione di trincee in alveo volte a favorire la ricarica. Questo procedimento, ripetuto tre volte, si è dimostrato però insufficiente alla risoluzione delle problematiche sul lungo termine.
L’Autorità di bacino ha dunque ipotizzato che, dopo gli eventi meteorologici estremi dell’ottobre del 2020, le acque del Fiume Roja si siano caricate di sedimenti finissimi che non soltanto la rendono torbida ma che hanno provocato un deposito di limo che altera il bilancio idrico.
I lavori sui pozzi del fiume Roja
Principale fonte di approvvigionamento idrico del Ponente ligure e dei comuni francesi limitrofi, oltre che fonte complementare per il Principato di Monaco, i pozzi del fiume Roja saranno sottoposti ad alcuni lavori di assestamento e rafforzamento. In particolare i fondi ottenuti saranno sfruttati per la costruzione di “briglie” (200 mila euro), l’esecuzione di raschiature sotterranee (90 mila euro); si proseguirà poi con la realizzazione di un canale idrico che unisca il Lago di Varase e il corso del fiume (200 mila euro) per procedere alfine con la riattivazione della falda acquifera.
La conclusione degli interventi, irrinunciabili per migliorare l’approvvigionamento idrico locale a seguito dei danni subiti dagli impianti durante la Tempesta Alex, è prevista entro i primi mesi dell’anno corrente.