Il futuro di Torino si fa sempre più verde grazie all’iniziativa di piantumazione di oltre 650 alberi che interesserà la città lungo i prossimi due anni. I lavori godono di un finanziamento di 22,2 milioni di euroelargito dal ministero ddll’Ambiente e della sicurezza energetica. Il massiccio intervento fa peraltro capo a cinque distinti progetti di forestazione urbana ed extraurbana presentati dal Comune alla fine di settembre scorso e trovano copertura nella Missione 4 del PNRR.
Gli alberi di Torino
La piantumazione di nuovi alberi nella zona di Torino prosegue l’azione di riqualificazione ambientale portata avanti tra il 2020 e il 2021 e concretizzatasi nella messa a dimora di oltre 100 mila piante in seno a otto distinte iniziative sostenute economicamente dal “Decreto Clima”; a tale linea si sommano poi il contributo di 200 mila piante tuttora in fase di posizionamento in seno all’annualità 2022 del PNRR nonché le ulteriori 50 mila piantine di cui la città ha coordinato la messa a dimora grazie ai progetti di associazioni private quali Azzero Co2, Rete Clima e Arbolia Snam.
Tale iniziativa si ricollega al “Green Deal” europeo che aveva come suo orizzonte la piantagione di 3 miliardi di alberi su tutto il territorio dell’Unione Europea. A oggi, come indicati dal sito web dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, è stato raggiunto il livello di 13.038.965, con un buon ritardo rispetto al programma.
I cinque progetti
In particolare, tra i cinque ambiti territoriali coinvolti figurano il Torrente Stura, che sarà interessato dalla riforestazione dell’area del Lago Villaretto, del Parco Chico Mendes e dell’area Stura (4.515.000 euro) e il Torrente Orco, che sarà interessato invece dal ripristino del corridoio ecologico dell’Orco (6.450.000 euro). Gli interventi proseguiranno poi sul Torrente Chiusella e sul Fiume Dora Baltea con la riqualificazione dei corridoi ecologici del Chiusella e della Dora Baltea (2.881.000 euro) e sul Fiume Po con la riqualificazione del corridoio ecologico nel tratto tra Chivasso e il confine con la provincia di Vercelli (7.009.000 euro).
Tali progetti sono accomunati dal medesimo scopo generale di ricostruire ambiti fluviali infestati da specie esotiche invasive andando così a consolidare il ruolo fondamentale dei terreni immediatamente prossimi alle aree protette a elevato valore ecologico. Questo in piena coerenza con i piani comunali e regionali di gestione dei siti “Rete Natura 2000” e in una ottica di tutela della biodiversità e di incremento delle funzionalità ecologiche dell’ambiente locale.
Anche l’Alta Valle di Susa sarà coinvolta in azione di risistemazione dei boschi danneggiati dalle valanghe che negli anni hanno colpito i comuni di Salbertrand (valanga Moncellier), Sauze di Cesana (valanga Bessen), Chiomonte ed Exilles (valanga Verger-Ruinas) (2.365.000 euro). Andando a potenziare i lavori di installazione di appositi cavalletti di legno di protezione, questo avrà lo scopo di mitigare il rischio di distacchi in zone storiche e ricorrenti che costituiscono un pericolo per le infrastrutture del fondovalle; parallelamente versammo proposti un incremento della superficie forestale attiva e una migliore connessione ecologica a vantaggio della sicurezza del territorio.
Tra Torino e Nizza
Stando a quanto annunciato dal vicesindaco di Torino, Jacopo Suppo, nel 2026 la città potrebbe raggiungere le quote di 1 milione di piante messe a dimora nonché di circa 850 ettari di territori rinaturalizzati. Il tutto in sinergia con enti che si occupano della tematica ambientale tra cui l’Università degli Studi di Torino, gli uffici competenti della Regione Piemonte, l’Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente, la Società Metropolitana Acque Torino (SMAT) e una trentina di Comuni sensibili a tali tematiche.
Anche la città di Nizza si è da sempre dimostrata attenta a questioni di attualità quali il contrasto ai cambiamenti climatici e la lotta all’inquinamento dell’aria. Non a caso anche essa ha da tempo avviato ingenti progetti di vegetalizzazione puntando a divenire la località francese con il maggior numero di alberi piantumati. La finalità ultima sarà quella di tagliare il traguardo, di qui al 2026, di un albero interrato ogni residente oltre che di implementare di 70 ettari le zone a verde.