Nell’arco degli ultimi venti anni le acque del Lago di Ginevra sono divenute sempre più calde a causa dei cambiamenti climatici e soprattutto del graduale riscaldamento che sta interessando il globo. In particolare, dal 2012 le acque profonde del più grande lago dell’Europa occidentale hanno subito un aumento di temperatura media pari a +1 grado; dal 1991 al 2022, invece, le acque superficiali hanno riscontrato un incremento pari a +1,2 gradi.
A lanciare l’allarme è stato il Rapporto scientifico 2023 della Commissione internazionale per la protezione delle acque del Lemano (CIPEL) pubblicato lo scorso lunedì 12 febbraio.
La temperatura del Lago di Ginevra
Per poter rendere conto di quanto ampia sia stata l’evoluzione del riscaldamento globale nel periodo compreso tra il 1992 e il 2021, la CIPEL ha analizzato cinque principali indicatori. Tra di essi figura la temperatura della superficie (tra 0 e 10 metri), che presenta una tendenza di crescita media di +1,4 gradi nel ventennio, ovverosia circa +0,05 gradi ogni anno. Quanto alla temperatura in profondità (a 309 metri), essa è aumentata continuamente in assenza della cosiddetta miscelazione invernale (mescolamento delle acque) per poi crollare negli anni in cui il fenomeno è avvenuto in maniera completa (1999, 2005, 2006 e 2012); sin dal 2012 l’incremento registrato è stato di +0,9 gradi, ovverosia +0,1 gradi ogni anno.
Scendendo nel dettaglio a monitorare la temperatura minima in superficie durante l’inverno lo studio ne constata un parallelo incremento; per ciò che concerne il numero di settimane in cui la temperatura di superficie è stata inferiore agli 8 gradi, invece, esso ne riscontra una diminuzione.
Le cause del fenomeno
Stando alle ricerche effettuate dalla CIPEL lungo tutto il 2022, a provocare tale picco di temperatura nel Lago di Ginevra è stata una inattesa concomitanza di fattori climatici. Oltre al caldo record, hanno contribuito a generare tali condizioni ambientali precarie le precipitazioni deboli o del tutto assenti nonché un forte irradiamento solare.
In aggiunta la rarefazione degli inverni freddi e la numerosità degli episodi ventosi hanno finito con l’impedire un completo mescolamento delle acque. Questo comporta l’abbassamento dei livelli di contenuto di ossigeno specialmente in profondità, dove a oggi non ve ne è più a sufficienza affinché gli organismi possano sopravvivere.
Le ripercussioni sul Lago di Ginevra
Il fatto che il Lago di Ginevra divenga più caldo per un periodo più lungo dell’anno rischia di impattare sullo sviluppo del fitoplancton, base della catena alimentare acquatica locale e in maniera più ampia dell’intera biodiversità del lago. Inoltre, risulta minacciata anche la riproduzione di alcune specie di pesci tra cui il salmerino alpino e il coregone o lavarello.
Ma il riscaldamento climatico rischia di avere ripercussioni anche sulla qualità dell’acqua del Lemano, fonte potabile per una popolazione pari a circa un milione di abitanti. L’apparizione di specie invasive nonché la deteriorazione delle acque potrebbero peraltro far perdere alla zona la sua peculiarità di oasi di freschezza, con conseguenze sia in termini di balneazione sia in termini di pesca professionale.