La Regione Auvergne Rhône-Alpes metterà in servizio quest’anno 16 autobus alimentati a idrogeno, e in totale saranno 50 entro il 2026. Laurent Waquiez, il presidente della Regione li ha presentati il 16 febbraio scorso. Saranno dedicati al trasporto scolastico, con un investimento importante: 8,5 milioni di euro iniziali per raggiungere i 25 milioni per l’intera commessa.
Che autobus a idrogeno?
Si tratta di una conversione (retrofit) di normali bus a motore endotermico, in particolare degli IVECO Crossway, trasformati a idrogeno. Il gruppo che li realizza, Green Corp Konnection (GCK), è composto da varie aziende, che si sono unite nel 2020 sul tema della mobilità verde, con la produzione di batterie, retrofit all’elettrico e all’idrogeno, concezione e applicazione di componenti elettronici.
Le attività sono nei pressi di Clermont-Ferrand, a Lempdes, in uno stabilimento di 2 500 m² inaugurato a novembre 2022, attualmente con poco meno di 100 operatori: l’investimento dovrebbe generare 400 posti di lavoro nuovi, diretti e indiretti. Le operazioni di retrofit vengono realizzate nel comune accanto, a Cournon.
Reindustrializzazione in Francia e in Auvergne Rhône-Alpes e nuova mobilità
La spesa realizzata dalla Regione si colloca su due filoni di rilievo. Da un lato, riguarda il processo francese di “reindustrializzazione”, lanciato su varie tematiche dalla presidenza di Emmanuel Macron e condiviso da altre forze politiche, in particolare sul territorio. Riguarda la concorrenza globale, e in particolare cinese, in questi due settori. Dall’altro lato, le Regioni più attive cercano di posizionarsi rispetto alla concorrenza territoriale interna, sull’innovazione e sulla produzione di lavoro e valore. Al confronto, per esempio, vi è anche attività sull’idrogeno sul versante piemontese, ma decisamente in tono minore e per il momento nel perimetro delle università, delle politiche statali e di qualche piccola azienda. In Auvergne Rhône-Alpes, piuttosto avanzata anche nel contesto europeo, siamo già alle nuove fabbriche e ai mezzi circolanti.
Sull’idrogeno la Regione ha una struttura di riferimento, con Laurence Minne e l’iniziativa Zero Emission Valley. Fanno opera di sollecitazione e di comunicazione, ma anche di affiancamento e facilitazione a nuove installazioni.
Cosa succede sull’idrogeno in Auvergne Rhône-Alpes
Per dare un’idea, il 5 luglio dello scorso, la Regione ha inaugurato una stazione di ricarica a idrogeno a Clermont-Ferrand, e si è assistito a un tour di auto a idrogeno che è passata da lì, a Saint-Priest vicino a Lione, a Chambery e Moûtier. Tra giugno e dicembre vi sono stati vari eventi sull’autostrada alpina a idrogeno, con l’obiettivo di avere nel 2024 i primi 50 tir a idrogeno sull’asse del Fréjus tra Lione e Torino: al progetto è associato l’EnviPark di Torino. Oltre a partecipare alla settimana dell’idrogeno a Bruxelles tra il 20 e il 24 novembre 2023 e al summit di Parigi Hyvolution tra il 30 gennaio e il 1° febbraio 2024, la Regione ha lanciato nel 2023 un bando per l’acquisizione di veicoli a idrogeno che rimane aperto fino al 312 dicembre 2024.
Anche una gigafactory per l’idrogeno
Il 5 dicembre scorso il presidente della Regione Wauquiez insieme ai dirigenti di Stellantis ha inaugurato la più grande gigafactory europea di celle a combustile a Saint-Fons, a Lione sud. Si tratta di Hymotive, un progetto europeo da 1 miliardo di euro, nell’ambito del programma europeo IPCEI (Important Project of Scientific Interest). La fabbrica produrrà celle per mezzi di trasporto di medie e grandi dimensioni, anche per gli Stati uniti e il Canada.
Il 12 febbraio scorso la Regione ha presentato il progetto da 200 milioni di euro e 40 partner denominato IMAGHyNE di cui è capofila per la Clean Hydrogen Partnership, e a cui partecipa anche il Politecnico di Torino. Si parla di 57 MW di nuova potenza in elettrolisi, 8000 tonnellate/anno di idrogeno “quasi verde” con almeno il 50% da fonti rinnovabili, di ampliamento della rete di distribuzione, oltre ai 13 punti di ricarica esistenti, di 203 TIR a idrogeno e 63 veicoli non stradali, nonché un gruppo elettrico di emergenza per l’aeroporto.
(photo credits: Green Korp)