Cultura

“Entre chien et loup”: l’emozione del crepuscolo fotografata da Sophie-Anne Herin

Entre chien et loup, Sophie-Anne Herin

La mostra, allestita al Castello Gamba di Châtillon dallo scorso giovedì 28 marzo e sino alla prossima domenica 16 giugno, racconta quella penombra dove “non si distingue un cane da un lupo”.

Un istante sospeso tra luce e ombra, un sospiro spezzato tra giorno e notte, nella sua mostra “Entre chien et loup” Sophie-Anne Herin sonda fotografandolo quel particolare momento della giornata che è il crepuscolo. I suoi quadri, in mostra al Castello Gamba di Châtillondallo scorso giovedì 28 marzo e sino alla prossima domenica 16 giugno, vogliono raccontare quella penombra dove, come scriveva nel XVI secolo il poeta francese Jean-Antoine Baïf, “non è possibile distinguere un cane da un lupo”.

L’essenza dell’esposizione della fotografa valdostana è la raffigurazione dell’Envers, il versante più freddo e ombroso della Valle d’Aosta nonché coperto da fitti e misteriosi boschi. Le immagini che lo immortalano giocano sui contrasti di luci e adottano ognuna un proprio stile, ambedue elementi capaci di generare una emozione quasi palpabile.

Il percorso dal sapore iniziatico di “Entre chien et loup” si articola su tutti i tre piani del Castello Gamba, prendendo il via dalla terra attraverso una serie di scatti che raffigurano la fuga dalla penombra. Superati i confini di una tenebra intesa come paura e insicurezza, si raggiungono dapprima le accoglienti montagne che hanno dato nascita a Sophie-Anne Herin. Salendo ancora, guidati dalle rappresentazioni di cielo e stelle, si approda alla tappa finale del metaforico viaggio espositivo, una dimensione onirica dove i sogni vivono e vincono il buio.

“Entre chien et loup” è visitabile in abbinamento alle altre collezioni ospitate all’interno del Museo di arte moderna e contemporanea del Castello Gamba di Châtillon. Il biglietto di ingresso al polo espositivo, aperto dal martedì alla domenica dalle 9:00 alle 19:00, è acquistabile direttamente in loco oppure online sul portale dedicato. L’esposizione è stata realizzata in stretta sinergia con la struttura regionale Patrimonio storico artistico e gestione dei siti culturali nonché curata dalla critica e giornalista Olga Gambari.

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