Forte denatalità, invecchiamento della popolazione e progressivo calo demografico continuano a rappresentare gravi problematiche e attuali dinamiche sociali tanto in Francia quanto in Italia. Stando ai dati raccolti dall’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) e dall’Institut National de Statistique et des Études Économiques (INSEE, Istituto Nazionale di Statistica e Studi Economici), dopo anni di crisi dovuta alla pandemia nemmeno la situazione del 2023 pare in miglioramento.
La popolazione in Italia e in Francia
Al 1° gennaio del 2024 la popolazione residente in Italia è pari a 58,9 milioni di unità, in calo di 7 mila unità rispetto alla stessa data dell’anno precedente (-0,1‰); sul totale 53,7 milioni (-174 mila rispetto al 1° gennaio 2023, -3,2‰) di persone hanno provenienza italiana mentre i restanti 5,3 milioni (+166 mila rispetto al 1° gennaio 2023, +3,2%) hanno provenienza straniera. L’età media dei cittadini è di 46,6 anni, con 14,36 milioni di over 60 (24,3%) e 37,44 milioni di under 69 (63,5%), con speranza di vita alla nascita pari a 83,1 anni (sei mesi in più rispetto al 2022).
Alla stessa data la popolazione risiedente invece in Francia è pari a 68,4 milioni di unità (+0,3% rispetto al 2022), di cui 66,1 milioni vivono nella Francia continentale e 2,2 milioni nei cinque dipartimenti di oltremare; inoltre, 4,52 milioni migranti di nazionalità straniera abitano sul territorio. Per la componente femminile l’età media è di 43,9 anni mentre per la componente maschile l’età media è di 41,1 anni; la speranza di vita alla nascita ha raggiunto gli 85,7 anni per le donne (+0,6% rispetto al 2022) e gli 80 anni per gli uomini (+0,7% rispetto al 2022), confermando una tendenza progressiva all’aumento notata sin dal 2000.
La denatalità tra Italia e Francia
Con appena 379 mila bambini venuti al mondo, il 2023 ha raggiunto in Italia un nuovo minimo storico delle nascite, più nello specifico l’undicesimo di fila sin dal 2013. Il tasso di natalità è pari al 6,4‰, con un calo di 14 mila unità (-3,6%) rispetto al 2022 e di 197 mila unità (-34,2%) rispetto al 2008. Tale fenomeno fa capo a una serie di concause tra cui la diminuzione della popolazione femminile tra i 15 anni e 49 anni (da 13,4 milioni nel 2014 a 11,5 milioni nel 2024) e la conseguente riduzione del numero medio di figli (da 1,24 nel 2022 a 1,20 nel 2023); complici anche le contrazioni dei matrimoni (183 mila nel 2023, -6 mila rispetto al 2022) e le tempistiche di stabilizzazione professionale e personale sempre più lunghi (età media al parto a 32,5 anni).
In Francia, per converso, il numero di nascite è stimato a 678 mila nel 2023, con un drastico calo di -48 mila unità (-6,6%) rispetto al 2022. Tali variazioni, stimate ulteriormente al ribasso nel prossimo decennio, sono ancora una volta determinate dalla diminuzione della fertilità, che ha toccato nel 2023 tassi di 1,68 figli per donna rispetto all’1,79 del 2022. Restano per converso stabili le condizioni di residenti in età riproduttiva (8,0 milioni) nonché la quantità di matrimoni (242 mila) e unioni civili (210 mila) celebrata annualmente.
Mortalità e migrazioni
A compensare almeno in parte le preoccupanti statistiche che concernono la denatalità in Italia e in Francia subentra anzitutto la decrescita registrata nei decessi (661 mila, -8% rispetto al 2022). Tali dinamiche coinvolgono soprattutto la fascia più anziana della popolazione (75% della diminuzione rilevata), a sua volta particolarmente colpita da mortalità anticipata negli anni della pandemia. Restano tuttavia preoccupanti le cifre riferite al saldo naturale, ancora fortemente negativo è fermo a -281 mila unità.
Un piccolo ma utile contributo ad arginare la crisi demografica italiana e francese si deve alle migrazioni. Con 416 mila iscrizioni dall’estero monitoriate nella Penisola lungo tutto il 2023, il saldo migratorio sale a +274 mila unità, condizioni che consentono di compensare quasi totalmente il deficit dovuto alla dinamica naturale.
Nel 2023 in Francia sono stati stimati 631 mila morti, 44 mila in meno (-6,5%) rispetto al 2022, anno segnato da caldo estremo, influenza e Covid-19, mentre il tasso di mortalità infantile si attesta a 4 morti ogni 1.000 vivi. Il saldo naturale è pari a +47 mila, il livello più basso sin dalla fine della Seconda Guerra Mondiale dovuto prettamente al decremento delle nascite e al parallelo invecchiamento della popolazione; non a caso, alla fine dell’anno passato il 21,5% della cittadinanza francese ricede nella fascia over 65 anni, mentre la percentuale restante ricade nella fascia più giovane.
Nel 2022 circa 7,0 milioni di immigrati, pari al 10,3% del totale, vivevano in Francia, 2,5 milioni dei quali hanno acquisito la cittadinanza locale; la migrazione netta nel Paese è stimata provvisoriamente a +183 mila persone per il 2023, dato che preannuncia una lieve ripresa demografica sul territorio nazionale.
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