Tanto l’Italia quanto la Francia dimostrano di considerare quella dell’agricoltura una tematica attenzionata e discussa a livello governativo, tanto da avere ambedue introdotto o al vaglio una Legge sull’agricoltura pensata ad hoc. Le disposizioni adottate o ipotizzate sono volte a un miglioramento generalizzato delle condizioni di lavoro dei professionisti, che in autunno e su tutto il continente erano a più riprese insorti contro la normativa europea.
Le disposizioni per le imprese agricole in Italia
Durante il Consiglio dei ministri svoltosi lo scorso lunedì 6 maggio, il Governo italiano ha approvato alcune “Disposizioni urgenti per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura”; queste erano state formulate su proposta della presidente Giorgia Meloni, del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e del ministro delle Imprese Adolfo Urso.
Il decreto legge prevede anzitutto di stanziare nuove risorse a sostegno delle aziende della filiera del grano (20 milioni di euro) nonché a quelle colpite dalla diffusione del granchio blu (12 milioni di euro); altri interventi sono contemplati a contrasto a peste suina e peronospora oltre che a supporto delle difficoltà dei produttori di kiwi e degli alluvionati. I lavoratori in situazione di disagio potranno peraltro beneficiare di agevolazioni nel versamento della rata dei propri mutui, così come della rimodulazione del credito di imposta per l’acquisizione di beni strumentali qualora attive nella produzione primaria.
Sono stati anche fissati, oltre a misure urgenti per fare fronte alla crisi idrica, rafforzamenti delle sanzioni contro le pratiche sleali nonché potenziamenti nel ruolo delle forze dell’ordine preposte. Ultima introduzione è stata il divieto di installazione di nuovi impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra o di aumento della estensione di quelli già esistenti nelle zone classificate come agricole; questo ultimo punto, finalizzata all’aumento della produzione agricola, è stato oggetto di critiche diffuse in quanto renderebbero ostico il raggiungimento del target europei per le energie rinnovabili fissato a 50 gigawattora entro il 2030.
La Legge sull’agricoltura in Francia
In Francia la risposta alla cosiddetta “rabbia degli agricoltori” è stata per contro la creazione del Projet de loi pour la souveraineté en matière agricole et le renouvellement des générations en agriculture” (“Disegno di legge per la sovranità agricola e il rinnovamento generazionale in agricoltura”). Questo è stato redatto in sede di Consiglio di Stato lo scorso venerdì 23 febbraio, per poi essere oggetto di quattro successivi referendum di modifica datati mercoledì 28 febbraio, mercoledì 6 marzo, lunedì 18 marzo e martedì 19 marzo. Dopo l’approdo dalla commissione per gli Affari economici dell’Assemblea Nazionale avvenuto lo scorso sabato 30 aprile, lo stesso è stato approvato lo scorso sabato 2 maggio dopo 35 ore di dibattito settimanale tra i deputati; seguiranno a decorrere dal prossimo lunedì 15 maggio ulteriori discussioni in seduta plenaria.
In particolare, il disegno di legge va a introdurre nuove politiche di formazione e orientamento verso i settori agricolo e agroalimentare con lo scopo di invogliare soprattutto le nuove generazioni ad approcciarvisi; questo contemplerà percorsi mirati di scoperta e sensibilizzazione per bambini e ragazzi delle scuole oltre che un programma triennale per 50 mila insegnanti.
A favore dei professionisti verrà istituito il nuovo sportello unico di accoglienza, orientamento e sostegno denominati “France services agriculture” (“Francia servizi agricoli”), che consentirà di accedere a strumenti diagnostici per prestazioni economiche e sociali nonché resistenza ai cambiamenti climatici. Con la finalità di semplificare e rendere più sicure le attività agricole sono stati proposti provvedimenti a modificazione del sistema di sanzioni per i danni ambientali, delle norme applicabili alla gestione delle siepi e della giurisdizione dipartimentale legata all’approvvigionamento idrico e alle strutture zootecniche.
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