Al secondo turno delle elezioni legislative in Francia, e anche nella zona di frontiera con l’Italia, ha vinto il “fronte repubblicano”. Una ampia volontà degli elettori ha impedito al Rassemblement National di Marine Le Pen e Jordan Bardella di costituire la maggioranza e ottenere il governo del Paese.
Nel secondo turno del 7 luglio, le desistenze a sinistra o del campo presidenziale, cioè i ritiri dei candidati arrivati in terza posizione hanno anche comportato un netto spostamento dei voti. L’effetto è evidente anche nei territori di Nos Alpes dove, al primo turno, molti di candidati di RN sono arrivati con percentuali alte. Al secondo turno, specie a nord delle Alpi occidentali, sono stati sconfitti.
Infatti, a sud i giochi politici ed elettorali erano già fatti a favore del Rassemblement national, le desistenze hanno svolto un ruolo decisivo negli altri territori.
Lungo la frontiera con l’Italia, il risultato elettorale degli eletti all’assemblea nazionale presenta dunque tre aree, mano a mano che si sale a nord. A sud sono stati eletti rappresentanti dell’estrema destra, nell’area centrale sono stati in generale eletti rappresentanti delle sinistre, nei Pays de Savoie sia i candidati del campo presidenziale sia i Les Républicains canale storico, avverso a Ciotti e al RN. Va infine osservato che rispetto al 2022, i deputati rieletti sono numerosi.
Il sud, da Mentone a Cannes a tutta la costa mediterranea
Il sud va al Rassemblement national. Era in parte già così, si tratta spesso di deputati uscenti. Anzi, tutto l’arco mediterraneo, dalla frontiera spagnola a quella italiana, ha eletto rappresentanti del partito di Marine Le Pen.
Alcuni lo erano già al primo turno, per esempio in molte circoscrizioni del Var. Le Monde, ricordava che proprio in questo territorio sono arrivate famiglie rimpatriate dopo la guerra d’Algeria che hanno conservato e trasmesso una posizione di estrema destra che si è consolidata e rafforzata negli ultimi anni.
Anche nelle Alpi marittime ci sono stati diversi eletti al primo turno: nella circoscrizione di Mentone e della Valle della Roya, Alexandra Masson, oppure nella circoscrizione della Tinée e della Vésubie al confine (montuoso) con l’Italia, Christelle D’Intorni, vicina Ciotti.
A livello nazionale, lo spostamento del presidente di Les Républicains Eric Ciotti all’alleanza con il Rassemblement di Marine Le Pen, al secondo turno non ha tuttavia avuto successo: eleggerà un numero di parlamentari intorno a 15, il minimo per formare un gruppo politico. Come paradosso, Les Republicains canale storico hanno ricevuto invece una spinta elettorale e dei voti dal “fronte repubblicano” proprio per la loro posizione contraria all’alleanza con il Rassemblement national. Su scala nazionale, hanno tenuto, con qualcosa in più rispetto al 2022.
Tuttavia, nella sua roccaforte, le Alpi Marittime, Eric Ciotti sembra soddisfatto. È stato rieletto nella prima circoscrizione, mentre Bernard Chaix e Christelle d’Intorni sono stati eletti nella quinta e nella terza, contro candidati del campo presidenziale. Tutti e tre sostengono un’alleanza con il Rassemblement National. Questo risultato va tenuto in considerazione anche in vista delle prossime elezioni comunali del 2026.
Alpes de Hautes-Provence
Nelle Alpes de Hautes-Provence, già le elezioni del 2022 avevano mostrato una radicalizzazione dell’elettorato: rispetto ai due parlamentari uscenti, dal campo presidenziale, Christophe Castaner e, in scissione ecologista Delphine Bagarry, erano passati un deputato de La France Insoumise e un deputato del Rassemblement National. Ora il partito di Marine Le Pen ottiene entrambi di parlamentari, Christian Girard e Sophie Vaginay, sindaca di Barcellonnette e attiva nella cooperazione transfrontaliera.
Hautes-Alpes, Isère e Drome
Nelle Hautes-Alpes – dove si trova Briançon – in ragione del piazzamento al primo turno dei candidati di sinistra o in posizione migliore di quelli del campo presidenziale, la logica di desistenza e di sbarramento del “fronte repubblicano” ha eletto i due candidati di sinistra: Marie-José Allemand (che è anche segretaria del partito socialista nel dipartimento) con il 51,64%, Valérie Rossi con il 56, 35%.
È anche interessante osservare quasi tutto l’Isère è del Nouveau Front Populaire così come due circoscrizioni della Drome, compresa Valence. L’unica circoscrizione dell’Isère non a sinistra è di Les Républicains, con Yannick Neuder, comunque eletto in contrapposizione al candidato del Rassemblement national. Infine, Olivier Véran, già ministro della salute e già portavoce del governo non è rieletto nella circoscrizione di Grenoble in un confronto triangolare: Hugo Prevost di LFI ha prevalso con il 42,35 % Olivier Véran ha ottenuto il 40,24 %, Alexandre Lacroix, dei Républicains area Ciotti, quindi alleati con il Rassemblement il 17,41%.
Savoia e Alta Savoia
In Savoia e Alta Savoia i parlamentari uscenti sono in gran parte rieletti. Lo spostamento di Ciotti verso RN non è servito: nella logica del Fronte repubblicano sono piuttosto passati i candidati opposti, sia di Les Républicains canale storico sia del campo presidenziale. Due fatti però vanno riportati.
Anzitutto, il presidente del dipartimento della Haute-Savoie, Martial Saddier, aveva rotto il fronte repubblicano e invitato a votare nella terza circoscrizione Antoine Valentin il candidato di Les Républicains alleato del Rassemblement National. Saddier, con una posizione diversa da Laurent Wauquiez, a cui è vicino e che si era schierato contro l’alleanza con il Rassemblement, non è stato ascoltato dagli elettori e ha visto vincere Christelle Petex, di area presidenziale e di centro destra.
Inoltre, Emilie Bonnivard (LR canale storico) è rieletta con il 61,16% contro Marie Dauchy, di RN e consigliera comunale a Saint-Jean-de-Maurienne, con il 38,84%. Il candidato di La France Insoumise (contrario alla Torino-Lione)
Daniel Ibanez alla fine ha desistito, e anche qui è prevalsa la logica del fronte repubblicano.
Laurent Wauquiez lascia la Regione Auvergne-Rhône-Alpes
Il presidente della Regione Auvergne-Rhône-Alpes, Laurent Wauquiez, torna all’Assemblea nazionale. È eletto nella sua circoscrizione in Haute-Loire con il 51,61%dei voti. Bisognerà vedere il suo posizionamento ne Les Republicains, in cui probabilmente svolgerà un ruolo significativo.
Il suo gruppo politico, come gli altri in Assemblée nationale, dovranno infatti ragionare su come formare una maggioranza e un programma. Si tratta di un funzionamento che mette il parlamento al centro del processo politico – come in Italia o in Germania – ed è una esperienza che la Francia deve ancora attraversare, anche sotto il profilo della cultura delal cosa pubblica.
Wauquiez viene da un modo di ragionare per contrapposizioni e non per programmi. Vedremo se vorrà o riuscirà a cambiare registro.
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