In una attualità nella quale le sfide della mobilità e della sostenibilità si fanno sempre più pressanti, il progetto Interreg Europe “Cycling waterways: mobilità sostenibile lungo i corsi d’acqua” mira a incentivare nuove modalità di spostamento piu green. Per fare ciò esso punta a costruire nuovi percorsi ciclabili lungo le strade arginali adiacenti a fiumi, zone umide artificiali, torrenti, laghi e canali di sei diversi Paesi di tutta l’Europa.
Il progetto in breve
“Cycling waterways”, sostenuto dal programma di cooperazione territoriale europea Interreg Europe, ha preso il via nell’aprile di quest’anno e non si concluderà che nel mese di giugno del 2028. Esso ha un budget complessivo pari a 1.588.457 euro, di cui 1.252.715 euro provenienti dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR).
Il capofila del progetto è il Consiglio cittadino della città spagnola di Saragozza; questo ha come suoi partner europei la guida turistica danese Destination Kystlandet, la compagnia di sviluppo slovena BSC Kranj e l’Agenzia regionale di sviluppo South West Oltenia in Romania. Tra i collaboratori italiani vi sono la Regione Piemonte, il Politecnico di Torino e l’Associazione di irrigazione Ovest Sesia; per la Francia partecipa per contro la Communauté d’agglomération Ardenne Métropole, al confine con il Belgio.
“Cycling waterways”
“Cycling waterways” coinvolge in totale sei Paesi europei – Italia, Francia, Spagna, Danimarca, Slovenia e Romania – e punta a ridurre la dipendenza dall’auto per gli spostamenti quotidiani incentivando invece l’utilizzo di mezzi alternativi. La costruzione di nuove infrastrutture adatte alla bicicletta lungo i corsi di acqua è dunque volta, tra le altre, a promuovere la ciclabilità.
Tale modalità di spostamento ben si adatta a realtà che, come le località attraversate da fiumi o torrenti, presentano percorsi naturalmente sicuri e ben calibrati che rispettano gli standard di qualità dell’Unione Europea; tra questi figurano sicurezza, immediatezza, coerenza, attrattiva e comfort.
Più nel dettaglio, il progetto vuole agire sia nella breve distanza delle aree urbane e rurali sia nella lunga distanza, promuovendo un turismo sostenibile basato sul rispetto della biodiversità e sulla conservazione dell’acqua.
Tra le sfide richieste dalla costruzione di queste infrastrutture ciclabili figurano la garanzia degli standard di sicurezza e la compatibilità con l’attraversamento di proprietà private e terreni agricoli; presenti anche le tematiche di manutenzione, sviluppo di servizi essenziali e gestione idrica.
I convegni
Lunedì 16 settembre, dalle 9:30 alle 12:30 presso la Sala Trasparenza del grattacielo della Regione Piemonte, si svolgerà un convegno dedicato al progetto “Cycling Waterways”. Per prendervi parte è possibile iscriversi fino a esaurimento posti, inviando una mail all’indirizzo investimenti.trasporti@regione.piemonte.it; è possibile anche seguire l’evento in modalità streaming al link del sito istituzionale della Regione Piemonte.
Ma l’evento piemontese non è il solo dedicato all’iniziativa che è stato organizzato lungo l’estate o sarà proposto lungo l’autunno.
Per esempio, tra martedì 17 e giovedì 19 settembre, la sede di Destination Kystlandet ospiterà una serie di incontri informativi pubblici tra i comuni di Odder, Horsens e Hedensted. Inoltre, lo scorso venerdì 30 agosto in Piazza William Shakespeare a Craiova, si è tenuta una giornata informativa, mentre lo scorso venerdì 2 agosto la South-West Oltenia Regional Development Agency ha accolto la prima riunione progettuale interna.
L’iniziativa ha invece preso ufficialmente il via con il kick-off meeting svoltosi tra martedì 25 e giovedì 27 giugno a Saragozza. Questo ha riunito partner e parti interessate con lo scopo di definire le attività da mettere in piedi per il tramite di discussioni, workshop e visite di studio.
Le ciclovie idriche in Italia
L’Italia è tra i Paesi europei più ricchi in termini di risorse idriche, con 234 tra corsi di acqua e fiumi, 69 laghi naturali e 183 bacini artificiali; dunque, la rete ciclabile che li costeggia o li comprende dovrebbe potenzialmente svilupparsi per circa 200 mila chilometri.
Oltre “Cycling waterways” alcuni altri progetti puntano a incrementare il numero di ciclovie sul territorio italiano e, di conseguenza, anche la quantità dei loro fruitori. Tra i più famosi figura la costruzione di “VenTo”, itinerario che si snoda da Venezia a Torino seguendo il corso del Fiume Po.
Nel gennaio del 2021, poi, è stato spigliato un accordo tra ANBI (Associazione Nazionale degli Enti di Bonifica e Irrigazione), FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta), CIREM (Centro Interuniversitario di Ricerche Economiche e di Mobilità dell’Università di Cagliari) e il Politecnico di Torino a valorizzazione e miglioramento delle infrastrutture ciclabili regionali e nazionali.
A livello europeo, per contro, i passi avanti nella creazione di percorsi “idrici” sono stati anche maggiori, soprattutto tra Olanda e Danimarca, impegnate su tale fronte sin dagli Anni Novanta. Nei primi Anni Duemila, ancora, Germania e Francia hanno potuto affacciarsi a tale tipologia di proposta riferita a fiumi più o meno noti come il Reno, l’Elba e la Loria.
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