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    Home » Articoli » Alpi Marittime: il Parco del Massiccio del Paradou cresce di 7 ettari
    Alpi del sud e Provenza

    Alpi Marittime: il Parco del Massiccio del Paradou cresce di 7 ettari

    Giorgia GambinoGiorgia Gambino17 Settembre 2024
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    Il Parco del Massiccio del Paradou, Le Parc du Massif du Paradou (fonte/source: Conservatoire du littoral)
    Il Parco del Massiccio del Paradou, Le Parc du Massif du Paradou (fonte/source: Conservatoire du littoral)

    Il Parco del Massiccio del Paradou (Vallauris, Alpi Marittime), una delle ultime aree boschive costiere rimaste tra Mandelieu-la-Napoule e Antibes, cresce di ulteriori 7 ettari. Tale zona, a sommarsi ai 16 ettari già esistenti, è stata oggetto di lavori di ripristino e ampliamento sino ai 23 ettari, esorditi nel 2021 e conclusi con l’inaugurazione dello scorso giovedì 12 settembre.

    Il Parco del Massiccio del Paradou

    Aperto ufficialmente al pubblico l’8 luglio del 2011, il Parco del Massiccio del Paradou domina la baia di Golfe-Juan, con vista sulle Isole di Lérins a ovest e sul promontorio di Antibes a est. Attraversato da quattro valli umide e popolato principalmente da boschi, esso sorge su di un conglomerato di calcare e gesso che rappresenta il polmone verde di una zona fortemente urbanizzata.

    Sino al XX secolo, il territorio si trovava ricoperto in sostanza da pini marittimi, utilizzati come combustibili nella lavorazione della ceramica; in seguito all’avvento delle moderne tecniche di irrigazione, esso si è però allargato a ospitare anche aranci da fiore e orticoltura ornamentale.

    È il 1912 quando Émile Payeur dà per primo vita a un vivaio sul Massiccio del Paradou, che soltanto otto anni dopo già comprende 400 aranci, 16 mila cespugli di rose, 6 mila mimose e una collezione di eucalipti. Nel 1974 la sua sezione meridionale è stata acquistata da privati che ne hanno ricavato complessi di condomini; il bosco settentrionale è stato invece ceduto gratuitamente al Comune di Vallauris con il preciso obiettivo di crearvi un parco forestale. La parte inferiore denominata “Château Robert” è stata per converso adibita ad antico giardino di acclimatazione ed è attualmente in restauro.

    Il Parco del Massiccio del Paradou (fonte: Conservatoire du littoral)
    Il Parco del Massiccio del Paradou (fonte: Conservatoire du littoral)

    L’importanza della zona

    Il Parco del Massiccio del Paradou è classificato dal Dipartimento delle Alpi Marittime suo gestore quale area naturale sensibile. Questo nell’ambito di “Conservatoire du littoral” (“Conservatore del litorale”), istituzione pubblica francese creata nel 1975 con lo scopo di tutelare in modo permanente le zone naturali e costiere di rilevanza paesaggistica e ambientale.

    Dopo la cessione da parte del Comune di Vallauris, il territorio è stato acquisito dalla stessa in due fasi (2011 e 2019), mentre la gestione resta sin dal 2009 nelle mani del Consiglio dipartimentale delle Alpi Marittime.

    Fauna e flora

    L’ambiente forestale del Parco del Massiccio del Paradou ospita una fauna composta da volpi rosse, tassi europei, scoiattoli rossi, donnole, ricci europei e pipistrelli che frequentano il sottobosco, mentre la tarantola mauritana e la lucertola muraiola utilizzano le aree rocciose per cacciare; presenti anche una piccola garzaia che trova rifiuto sui grandi alberi di eucalipto oltre a picchi verdi e gheppio.

    Quanto alla flora, con le sue mimose e i suoi eucalipto essa si trova strettamente legata al passato orticolo della zona, anche se a oggi si assiste alla lenta riapparizione di vegetazione spontanea come boschi di lecci e sughere; accanto agli alberi esotici del “Château Robert”, la sezione centrale accoglie bigaradiere dalle quali estrarre il neroli destinato all’industria del profumo.

    Il Parco del Massiccio del Paradou (fonte: Conservatoire du littoral)
    Il Parco del Massiccio del Paradou (fonte: Conservatoire du littoral)

    La nuova area del Parco del Massiccio del Paradou

    La nuova area andata ad arricchire il Parco del Massiccio del Paradou è stata finanziata dal Dipartimento delle Alpi Marittime con circa 1,2 milioni di euro. Tale somma è stata funzionale alla messa in sicurezza del bosco nonché alla piantumazione di 25 alberi ad alto fusto e di 650 arbusti. Sono stati creati anche un parcheggio sul lato sud e un sentiero pedonale di 1,3 chilometri di lunghezza oltre a un sistema di raccolta dell’acqua piovana.

    L’anno passato il parco ha accolto quasi 24 mila visitatori, talvolta attirati dalle manifestazioni naturalistiche organizzate stagionalmente per sensibilizzare il pubblico alla conservazione della natura; tra di esse figurano, per esempio, atelier e laboratori ad accesso libero dedicati a bambini e adulti nonché passeggiate accompagnate su prenotazione.

    Sul versante pratico, la zona è accessibile con orario dalle 7:30 alle 20 nel periodo compreso tra il 1° di aprile e il 31 di ottobre e con orario per contro dalle 8 alle 18 nel periodo compreso tra il 1° di novembre e il 31 di marzo.

    LEGGI ANCHE: In bici lungo i fiumi con il progetto “Cycling waterways”

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    Giorgia gambino
    Giorgia Gambino
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    Classe 1997, ho due lauree in lingue e letterature moderne, un master di primo livello in giornalismo 3.0 e una incrollabile testardaggine, tutti quanti ottenuti con il massimo dei voti. Appassionata di scrittura dall’età di 7 anni e giornalista pubblicista dal 2021, ho contribuito a costruire “Nos Alpes” dalle basi, crescendo giorno dopo giorno e imparando a essere migliore assieme a lui. Nel tempo libero che mi sforzo di ritagliare coltivo alcune delle mie frivole passioni, tra cui il rosa e i dolci, lo shopping e il make up, ma soprattutto i miei racconti.

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