Non c’è pace per i dipendenti del polo Stellantis di Mirafiori (Torino), che sino al prossimo venerdì 1° novembre dovranno fare i conti con lo stop imposto alla produzione della 500e. Tale sospensione di attività era esordita già lo scorso venerdì 13 settembre e, ancorché concludersi venerdì 11 ottobre come previsto, si prolungherà almeno lungo tutto il mese corrente.
La vicenda
Come sottolineato nella duplice nota recapitata alle principali sigle sindacali italiane tra settembre e ottobre, la decisione di Stellantis di interrompere la produzione della 500e a Mirafiori si deve alla mancanza di ordini della stessa. La casa automobilistica accusa di questo le difficoltà che penalizzano il mercato elettrico in Europa, tra cui il costo eccessivo dei veicoli e la scarsità di postazioni di ricarica.
Al momento i salariati della catena della FIAT elettrica e della Maserati sono circa 3 mila. Essi continueranno a servirsi dei cosiddetti contratti di solidarietà, ovverosia contratti di lavoro che prevedono la riduzione sia del monte ore sia della retribuzione.
Alla fine dell’agosto scorso, l’azienda aveva proposto a dieci di loro un trasferimento temporaneodallo stabilimento piemontese alla controparte polacca di Thychy; inoltre, negli ultimi 18 mesi, ulteriori trasferte hanno coinvolto tra 600 e 2.600 persone in modo particolare dagli impianti di Melfi e Pomigliano.
Stellantis e il futuro di Mirafiori
Eppure Stellantis assicura di avere più di un investimento e di una idea pronti per il futuro di Mirafiori e dei suoi numerosi dipendenti. Anzitutto, grazie a 100 milioni di euro, si pensa all’implementazione della linea produttiva della Fiat 500e con aggiunta di una nuova batteria ad alto potenziale. In aggiunta a ciò, a decorrere dal 2026, sarà avviata la catena della nuova 500 ibrida, a sua volta realizzata sulla base dell’attuale modello elettrico.
Discorrendo più ampiamente, poi, tramite una serie di altri stanziamenti si vorrebbe dare vita al Mirafiori Automotive Park 2030, un polo dedicato all’intero ciclo di vita dell’auto dalla progettazione al ricondizionamento dell’usato. A oggi esso già comprende uno stabilimento per cambi e trasmissioni robotizzate (eTransmissions Assembly) e un centro tecnologico per batterie e accumulatori (Battery Technology Center); presente anche un plesso per lo smontaggio delle vetture e la rigenerazione dei componenti (SUSTAINera Circular Economy Hub).
Nell’elenco delle prossime sezioni in realizzazione figurano invece un GrEEn-campus a funzione decisionale, un Software hub per lo sviluppo di aiuti elettronici alla guida e un impianto di Advanced Engineering per lo stampaggio a iniezione di materie plastiche.
La risposta dei sindacati
Ieri, mercoledì 9 ottobre, le segreterie nazionali dei sindacati Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil hanno indirizzato a Carlos Tavares, CEO di Stellantis, una lettera concernente proprio lo stabilimento di Mirafiori. Questa annuncia per il prossimo venerdì 18 ottobre una iniziativa di sciopero e manifestazione nazionale del settore automotive prevista a Roma.
Inoltre, le sigle domandano il rinvio dell’intervento dell’amministratore delegato nella X Commissione attività produttive, commercio e turismo della Camera dei Depurari del prossimo venerdì 11 ottobre. L’obiettivo di tale rimando è quello di convocare un apposito incontro con le organizzazioni e le aziende della componentistica e di scendere a un accordo di rilancio del settore. Per il gruppo sarà l’occasione di tracciare un quadro più esaustivo della situazione della produzione automobilistica piemontese.
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