Sono esordite all’inizio del mese di novembre le consultazioni preliminari alla redazione del nuovo piano pluriennale di operatività del Parco dei cinque laghi di Ivrea. Istituita tramite legge regionale nell’aprile scorso, l’area protetta si estende a comprendere i cinque comuni di Ivrea, Montalto Dora, Borgofranco di Ivrea, Cascinette di Ivrea e Chiaverano.
Il Parco dei cinque laghi di Ivrea
Il Parco dei cinque laghi di Ivrea si sviluppa per annoverare cinque bacini lacustri siti sulla dorsale morenica pre-alpina, ovverosia Nero, Pistono, Campagna, San Michele e Sirio. Suo scopo è la valorizzazione del ruolo rivestito dalle zone umide in generale e dai laghi in particolare nella salvaguardia della biodiversità vegetale e animale che popola la zona nonostante la forte espansione urbana degli ultimi anni.
Sita ad altitudini oscillanti tra i 237 metri e i 380 metri, l’area protetta originata per esarazione glaciale viene riconosciuta quale Zona di conservazione speciale per via dei suoi tratti naturalistici, geologici e morfologici. Accanto a specie faunistiche quali uccelli e anfibi, a popolarla sono specie floristiche tipiche degli ambienti acquatici e palustri ma anche arbusti e alberi come salici, frassini e pioppi nei boschi circostanti.
Inoltre, la località possiede un grande valore di tipo storico poiché ospita importanti tracce della fruizione passata tra cui per esempio i terrazzamenti in muratura a secco, sede dall’epoca pre romana a oggi di coltivazioni della vite. Accanto a essi spiccano peraltro i resti di un acquedotto di epoca romana, che corre come un condotto coperto in muratura per oltre sette chilometri attraversando tutto il Parco.
Il nuovo piano pluriennale
Il citato piano pluriennale, per esteso denominato “Piano pluriennale economico e sociale del Parco dei cinque laghi di Ivrea”, è a oggi in fase di redazione a seguito di una serie di riunioni propedeutiche con gli attori locali datata inverno scorso. La prima tornata di consultazioni si è chiusa lo scorso venerdì 13 novembre alla presenza del neo nominato coordinatore del Parco, il consigliere metropolitano delegato ad Ambiente e aree protette, Alessandro Sicchiero.
Gli incontri si basavano su quattro tavoli tematici, ovverosia gestione sostenibile delle risorse naturali, ricerca e salvaguardia, promozione e accessibilità, sviluppo turistico e valorizzazione agro-alimentare. In conclusione agli stessi, i risultati emersi sono stati sintetizzati all’interno di un documento di concept sul quale gli stakeholder saranno chiamati a confrontarsi proprio in queste settimane.
Le critiche
Nel mese di ottobre di quest’anno il Parco dei cinque laghi di Ivrea è stato al centro dell’attenzione pubblica e mediatica a causa di differenti ma confluenti fattori. Una su tutte l’accusa di assenza di prospettive economiche concrete nella gestione amministrativa e finanziaria dell’area, a oggi nelle mani della Città metropolitana di Torino.
Inoltre, la sezione torinese di Coldiretti nella persona del suo presidente, Bruno Mecca Cici, ha denunciato l’effetto dell’istituzione dell’area protetta di avere bloccato il contenimento dei cinghiali. Nell’impossibilità di procedere agli abbattimenti sino all’avvenuta stesura dei nuovi piani faunistici, egli ha accusato il moltiplicarsi dei danni provocati nella zona dagli animali.
Questi e altri aspetti hanno dunque portato il gruppo di maggioranza di Forza Italia, Regione Piemonte, a presentare il 10 ottobre una proposta di legge per la cancellazione del Parco, alla quale hanno aderito anche alcuni esponenti di Fratelli d’Italia.
Pochi giorni dopo, i sindaci di Ivrea, Matteo Chiantore, di Montalto Dora, Renzo Galletto, di Cascinette d’Ivrea, Davide Guarino, di Chiaverano, Maurizio Tentarelli, e di Borgofranco d’Ivrea, Fausto Francisca avevano scritto una lettera di sostegno al Parco, indirizzata al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.
Ma nonostante le iniziative contrarie in Regione Piemonte, il progetto va avanti, come ben dimostrato dal la nomina dei sindaco di Chieri Alessandro Sicchiero a coordinatore nonché dalla creazione del piano di governance pluriennale.
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