Tra martedì 7 gennaio e lunedì 31 marzo, gli archivi del Dipartimento dell’Alta Savoia ospiteranno la mostra “Conquêtes spatiales. Où vivrons-nous demain ?” (“Conquiste spaziali. Dove vivremo domani?”). Ideata dal Conseil d’Architecture, d’Urbanisme et de l’Environnement (CAUE, Consiglio di Architettura, Urbanismo e Ambiente), essa è dedicata ai tre architetti visionari Jean-Louis Chanéac, Pascal Häusermann e Claude Costy.
La mostra agli archivi del Dipartimento dell’Alta Savoia
“Conquiste spaziali. Dove vivremo domani?” presenta sette progetti emblematici di Chanéac, Häusermann e Costy, confrontandoli poi con il lavoro di altri architetti contemporanei. È proprio tale analisi del rapporto tra architettura, territorio e futuro, che i tre protagonisti propongono soluzioni architettoniche modulari e reversibili che si adattano all’ambiente e alle esigenze umane.
Alcuni dei progetti esposti hanno quasi un sapore futuristico, con linee morbide e colori armonizzati alla natura circostante, forme peculiari e caratteristiche dall’indole quasi fantascientifica. Questo perché l’immaginazione dei tre esperti si trova largamente influenzata da aspettative verso l’avvenire e leggende tecnologicamente basata che vedono nell’anno 2000 un riferimento simbolico.
Il legame con il fondo archivistico di Jean-Louis Chanéac
La mostra degli archivi del Dipartimento dell’Alta Savoia include peraltro alcuni documenti inediti provenienti dal fondo archivistico di Jean-Louis Chanéac. Acquisito nel 2012, questo documenta la carriera dell’architetto attraverso schizzi, piani, fotografie e note di lavoro ma anche progetti organizzati geograficamente per facilitarne la consultazione.
“Conquiste spaziali. Dove vivremo domani?” ha avuto una prima tranche di apertura tra martedì 19 novembre e venerdì 20 dicembre scorsi. Ora essa è visitabile negli orari di apertura degli archivi del Dipartimento dell’Alta Savoia, dal martedì al venerdì con orario mattutino dalle 9 alle 12:30 e orario pomeridiano dalle 13:30 alle 16:30.
Chanéac, Häusermann e Costy
Jean-Louis Chanéac, Pascal Häusermann e Claude Costy sono state mentalità innovative, note per le loro creazioni nell’ambito dell’architettura organica e delle cosiddette “case bolla”. L’interesse maggiore del loro lavoro risiede nell’aver contribuito all’evoluzione del comparto, proponendo soluzioni abitative fatte di forme e materiali non convenzionali.
Jean-Louis Chanéac nasce ad Avignone (Vaucluse) nel 1931, per poi trasferirsi a Chambéry nel 1948 e completare i suoi studi a Grenoble nel 1951 divenendo una figura di spicco nell’architettura prospettica. Tra le sue opere principali è possibile annoverare l’Hôtel Le Cervolan a Voglans (Savoia), il Forum di Saint-Jean-de-Maurienne e il piano di sviluppo di Chambéry-Technolac.
Pascal Häusermann è per contro un architetto originario di Bienne (Canton Berna), la cui prima creazione di rottura con l’architettura funzionalista tradizionale è la casa del padre sita a Grilly (Ain). Tra i suoi progetti più conosciuti vi è il Museumotel, un complesso dalla peculiare forma a conchiglia ubicato nel dipartimento de Vosges e classificato monumento storico sin dal 2014.
Alfine Claude Costy, nata nel 1931, è una architetta franco-svizzera, una delle poche donne laureatasi all’École d’architecture et d’urbanisme di Ginevra nonché assidua collaboratrice dello stesso Häusermann. Tra le sue realizzazioni più significative vi sono la scuola materna di Douvaine e la Maison Unal nell’Ardèche, costruita tra il 1973 e il 2008 e a oggi anche essa riconosciuta come monumento storico.
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