Catherine Destivelle viene considerata in Francia una delle migliori arrampicatrici degli Anni Ottanta nonché una delle più forti alpiniste degli Anni Novanta. Le sue imprese, tra cui scalate alle vette più elevate delle Alpi e ascese alle cime più insormontabili del mondo, sono quelle di una donna moderna e di una sportiva con la montagna nel sangue.
Proprio alle sue imprese e alle sue confidenze si ispira “Le diable est un enfant” (“Il diavolo è un bambino”), romanzo intenso e suggestivo scritto da Hélène Armand ed edito nel 2017 dalle Éditions du Mont-Blanc, a loro volta fondate dalla stessa Destivelle. L’opera è reperibile tanto nelle migliori librerie alpine specializzate quanto sul sito web della casa al prezzo di 18,00 euro.
Un viaggio tra passato e presente
Raccogliendo le confidenze di Catherine Destivelle, Hélène Armand costruisce un racconto che, pur restando mera finzione letteraria, ha come sua fonte di ispirazione le vita della nota alpinista. Immerso nella cornice dei maestosi paesaggi dell’Arizona e dello Utah, il libro ripercorre con delicatezza la biografia della donna, conducendo il lettre in un viaggio tra realtà e immaginazione, tra passato e presente.
La narrazione segue la riconciliazione della protagonista, Marie, e dell’uomo con il quale ha condiviso amore e passione per la montagna, Jon. Lungo la strada, ella incontra persone delle quali serbava soltanto un lontano ricordo ma che le riportano alla mente momenti indimenticabili legati all’arrampicata e alle esperienze vissute in montagna.
Eppure, durante i suoi spostamenti il ricordo della sua affezione diviene sempre più forte e a tratti dolorosamente insostenibile, in una sorta di esperienza iniziatica alla scoperta di un mondo nuovo. Contrapposto alla realtà dura e concreta delle pareti rocciose che ella ha scalato per tutta la vita, il richiamo dello sciamanesimo la porta a un livello di consapevolezza diverso, alimentando il suo turbamento interiore e avvicinandola gradualmente all’atteso e temuto momento del confronto con Jon.
Qualche parola su Catherine Destivelle
Nata nel 1960 a Orano (Algeria), Catherine Destivelle inizia a scalare da giovanissima e a soli 20 anni può vantare di avere già affrontato le vie più difficili delle Alpi, divenendo poi negli Anni 80 una pluricamponessa globale. Nei successivi Anni 90 ella si allontana dalle falesie sulle quali è cresciuta e si lascia alle spalle le gare per dedicarsi all’alpinismo estremo, divenendo la prima donna a scalare in solitaria e in inverno le tre grandi pareti nord alpine.
Dopo tale pausa, che le permette di affinare la sua tecnica al fianco di esperti come Pierre Richard, nel 1985 torna a cimentarsi nell’arrampicata e vincendo numerose competizioni nazionali ed estere. Ella padroneggia e alterna tali sue passioni sino agli Anni 2000, quando sceglie di dedicarsi alla famiglia e all’editoria fondando le Éditions du Mont-Blanc.
Ella ha negli anni passati ricevuto prestigiosi riconoscimenti, tra cui il “Piolet d’Or Carrière” e il “Premio Water Bonatti” ambedue nel 2008, a testimonianza di una carriera raccontata anche da libri e documentari.
Hélène Armand, tra giornalismo e avventura
Hélène Armand sviluppa sin da giovane una sensibilità particolare verso la natura e i grandi spazi oltre che verso le persone che scelgono di condurre una esistenza giudicata autentica proprio perché a contatto con ambedue. Ella trascorre la propria infanzia tra Turchia e Grecia, dove ha modo di alimentare la propria immaginazione nonché affinare le proprie emozioni.
Dopo il ritorno della famiglia in Francia, si trasferisce nei pressi di Grenoble, dove coltiva strenuamente la propria vocazione per il giornalismo, i viaggi e le attività all’aria aperta. Non a caso ella tenta di fondere e combinare tali tre elementi nella propria carriera, ciò che negli anni le permette di esplorare il mondo e raccontare le proprieimpressioni attraverso la scrittura.
“Il diavolo è un bambino” si affianca ad altri titoli che testimoniano tale sua vocazione, tra i quali per esempio “Dans les bras du Mékong” (“Nelle braccia del Mékong”, 2009) o “Les Chalets” (“Gli Chalets”, 2003). Come ulteriorilavori citiamo “Les sites olympiques vus du ciel” (“I siti olimpici visti dal cielo”, 1991), “Villages” (“Villaggi”, 1998) e “Les Alpes dans tous leurs objets” (“Le Alpi in tutti i loro oggetti”, 2001).
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