Il Giardino botanico alpino Paradisia, tra biodiversità alpina e ricerca scientifica, ha compiuto 70 anni.
Situato a Valnontey, frazione di Cogne, a 1.700 metri di quota all’interno del Parco Nazionale Gran Paradiso, Paradisia è stato fondato nel 1955 con lo scopo di tutelare e valorizzare la flora alpina. Ospita oltre mille specie e quest’anno ha riaperto al pubblico il 1° giugno.
Storia e gestione del giardino botanico Paradisia
Il giardino botanico nasce nel 1955 per decisione del consiglio di amministrazione del Parco Nazionale Gran Paradiso. Il nome “Paradisia” richiama il giglio bianco (Paradisea liliastrum) e la vetta del Gran Paradiso. L’incarico di istituire il giardino fu affidato ai professori Roberto Corti, dell’Università di Firenze e Bruno Peyronel, che scelsero Valnontey per la varietà di habitat presenti. Bruno Peyronel fu il primo direttore scientifico fino al 1956, seguito da Lorenzo Lona e dallo stesso Peyronel, che ritornò fino al 1970. A Peyronel è intestato un giardino botanico aperto nel 1991 Alta Val Pellice in Piemonte, sul Colle Barant, a 2.290 metri di quota-
Nel 1964 una stazione di biologia montana per lo studio della flora e della fauna del parco si affiancù al giardino Paradisia. Nel 1971 la Commissione studi scientifici avviò una ristrutturazione ecologica, realizzando un erbario e una collezione di semi. Negli anni successivi il giardino passò sotto la direzione di Franco Montacchini e poi di Silvio Stefanelli. Dopo la scomparsa prematura di Stefanelli nel 1983, Laura Poggio assunse la direzione scientifica .
Negli anni Ottanta la Regione Valle d’Aosta avviò un processo di valorizzazione che portò alla gestione da parte della Fondation Grand-Paradis, con sede a Cogne. La Fondazione si occupa ancora oggi della gestione e delle attività divulgative, in collaborazione con il personale del Parco Nazionale Gran Paradiso.
Paradisia ospita circa mille specie, raccolte in natura o ottenute da seme. Tra le collezioni principali si trovano un’esposizione petrografica dedicata alle rocce della Val di Cogne, una collezione di licheni spontanei, un giardino delle farfalle, piante officinali illustrate attraverso pannelli didattici, e ricostruzioni di ambienti alpini come torbiere, morene, pseudo-steppe e alneti.
Il programma per il settantesimo anniversario
Il 5, 6 e 7 giugno si è tenuto a Cogne il convegno internazionale “Alpine flora: biodiversity and conservation”, aperto al pubblico, con interventi scientifici, visite al giardino e un’escursione collettiva.

Il 29 giugno si è svolto un evento per i 70 anni con interventi di personalità legate al giardino che hanno illustrato la sua storia e i possibili sviluppi futuri. Nella stessa occasione l’installazione artistica “Il battito della vita” ha avuto occasione di essere presentata. Sono anche state lette due poesie inedite dedicate al giardino dal Circolo del Cardo.
Nel pomeriggio i curatori hanno guidato una passeggiata botanica, seguita da un aperitivo riservato agli iscritti. Nell’ambito della rassegna Musica nel Gran Paradiso: Radici e Risonanze, si è tenuto il concerto “Tra barocco e modernità” con il Quartetto “Franco Rossi” dei violoncellisti della Scala.

I prossimi eventi
Ci sono ancora eventi a cui sarà possibile partecipare. Il 13 luglio è in programma lo spettacolo teatrale “Licheni” di Alessandra Celesia, realizzato con il Consorzio degli operatori turistici di Cogne. Il 18 luglio, all’interno della Rassegna Scientifica del Parco Natura in Evoluzione, si svolgeranno laboratori per ragazzi a cura dell’ETS BioMA, osservazioni al microscopio e l’incontro “Piante al limite” con i ricercatori della Fondazione Museo Civico di Rovereto. A seguire, il docu-film con lo stesso nome presenterà con le immagini e il racconto il lavoro svolto.
Il 27 luglio si terrà l’evento “Poesie per il Parco” con il Circolo Letterario del Cardo. I poeti saranno distribuiti all’interno del giardino e reciteranno testi composti per l’occasione, offrendo al pubblico un’esperienza immersiva.
In agosto, Paradisia ospiterà lo spettacolo “ASTREO musica e stelle”, una performance musicale ideata da Christian Toma e dall’associazione Combin en musique, che proporrà anche riflessioni sull’importanza dell’oscurità per la fauna.
Durante tutta l’estate, ogni venerdì mattina, l’associazione BioMA in collaborazione con il personale del giardino condurrà laboratori didattici per bambini e ragazzi, dedicati alla flora alpina e all’osservazione naturalistica.
Per l’estate 2025 una roccera temporanea è collocata nella piazza di Cogne, pensata come omaggio al giardino botanico e come scenografia per attività di divulgazione scientifica.
Paradisia nella rete dei giardini botanici alpini
Il Giardino Botanico Alpino Paradisia fa parte di una più ampia rete di giardini botanici alpini presenti lungo l’arco alpino, ciascuno con peculiarità specifiche legate al territorio e alla ricerca scientifica. In Valle d’Aosta, oltre a Paradisia, sono attivi il Giardino Saussurea a Courmayeur, il più alto d’Europa con circa novecento specie, il Giardino Botanico Chanousia al Colle del Piccolo San Bernardo, specializzato in specie alpine rare, e il Giardino Botanico di Castel Savoia a Gressoney-Saint-Jean, con aiuole ornamentali e piante alpine autoctone.
Tra i più noti in Italia si trova il Giardino Botanico Alpino Viote sul Monte Bondone, vicino a Trento, che ospita oltre duemila specie in diversi ambienti ricostruiti. Per esempio, in Piemonte, oltre al Giardino alpino Peyronel, il Giardino Alpinia sul Mottarone propone specie alpine e subalpine insieme a piante esotiche.
In Svizzera il Giardino di Schynige Platte sopra Interlaken ospita circa ottocento specie con un percorso panoramico., oltre a quelli di Ginevra, Montreux et Saint-Triphon.
Inoltre, in Francia, il Giardino Botanico del Lautaret al Col du Lautaret raccoglie oltre 1500 specie alpine e di montagna provenienti da diversi continenti mentre il Giardino alpino della Jaÿsinia a Samoëns raccoglie oltre 2400 specie.
L’Associazione Internazionale dei Giardini Botanici Alpini, fondata nel 1974, ne riunisce diversi e quasi tutti quelli italiani, e promuove la conservazione della flora di montagna e favorisce la collaborazione scientifica tra i vari enti.
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