La morte di un giovane durante un inseguimento mentre cercava di sfuggire alla polizia su uno scooter ha prodotto due notti di disordini nel quartiere Prélaz, a Losanna, dove giovani manifestanti si sono scontrati con la polizia. Il 17enne, originario della Repubblica Democratica del Congo, è morto domenica mattina.
I media della Svizzera romanda stanno seguendo con attenzione questi eventi, sia per il dibattito sulla gestione dei quartieri difficili, sia sul comportamento della polizia e sia sull’impatto politico.
I disordini si sono verificati domenica sera e sono ripresi lunedì sera, in un clima già teso, mentre le autorità si sono trovate ad affrontare in giornata alcune rivelazioni sul comportamento di membri della polizia del Vaud.
Barricate e fuochi d’artificio durante i disordini a Losanna
La situazione è stata particolarmente complessa a Prélaz e nei quartieri vicini, dove sono stati incendiati container e cassonetti, è stato danneggiato un autobus e sono stati appiccati diversi incendi in strada. Non ci sono feriti.
Secondo la Polizia cantonale, tra le 150 e le 200 persone hanno partecipato ai disordini, erigendo barricate in fiamme e affrontando la polizia con fuochi d’artificio e proiettili metallici, soprattutto lunedì sera, quando erano più organizzati.
La polizia ha risposto con gas lacrimogeni e un camion d’acqua. Dopo mezzanotte, alcuni giovani hanno preso posizione sulla terrazza di un asilo nido, da dove hanno lanciato oggetti contro la polizia, causando danni materiali. Intorno all’una di notte, la situazione si è gradualmente stabilizzata. Sette persone hanno subito l’arresto.
Il Servizio di Protezione e Soccorso di Losanna ha mobilitato 24 vigili del fuoco, che sono intervenuti sotto scorta della polizia per spegnere una decina di incendi. In totale sono stati impiegati quasi 140 agenti di polizia.
Il Trasporto Pubblico di Losanna (TL) ha annunciato l’intenzione di sporgere denuncia per il danneggiamento di uno dei suoi veicoli. I servizi municipali sono intervenuti per ripulire la strada.
Le autorità invitano alla calma e Marvin è al centro della rabbia
Marvin, 17 anni, viveva nel quartiere Tunnel e lunedì avrebbe dovuto iniziare un Semestre de Motivation (SeMo, semestre di motivazione), destinato ai giovani senza progetti educativi o professionali.
La famiglia del giovane ha lanciato un appello alla calma non appena si è diffusa la notizia della sua morte. Diversi residenti hanno sottolineato che la maggior parte dei rivoltosi non era del quartiere.
Lunedì, poche ore prima delle nuove violenze, un rapporto ha messo in dubbio la rivendicazione della legittima difesa in un altro caso che coinvolgeva la polizia del Vaud: quello di Hervé Nzoy, una persona di colore uccisa con arma da fuoco alla stazione di Morges nel 2021. Nel pomeriggio, il comune di Losanna ha confermato l’esistenza di messaggi di natura discriminatoria scambiati da agenti di polizia su gruppi Whatsapp. Tali rivelazioni hanno contribuito alle tensioni.
In questo contesto, lunedì è circolato sui social network un appello per un “flashmob patriottico”, organizzato da gruppi vicini all’estrema destra della Svizzera romanda. Il Comune di Losanna ha espresso la propria preoccupazione per il “tentativo di strumentalizzazione politica”, sottolineando la necessità di un dialogo per stemperare le tensioni.
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