
(LAB) Dopo il referendum del 24 novembre 2024, che ha respinto la proposta di ampliamento delle autostrade, il Dipartimento federale svizzero dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) ha deciso di avviare una riflessione sulle priorità dei trasporti all’orizzonte 2045, con una prima fase tecnica e un successiva più politica, con consultazioni e discussione a vari livelli decisionali.
Ha quindi incaricato il Politecnico federale di Zurigo di rivedere priorità nei settori delle ferrovie, delle strade e del traffico urbano, dando dei limiti di spesa (con un maggiore possibile di ampliamento di 10 miliardi di franchi) rispetto all’insieme dei progetti disponibili e attesi. Il risultato è il rapporto Trasporti ’45, che indica le scelte infrastrutturali da realizzare in Svizzera entro i prossimi vent’anni.
Il documento, redatto sotto la guida di Ulrich Weidmann, professore al Politecnico, è stato presentato l’8 ottobre 2025 al Consiglio federale. Propone un nuovo ordine di priorità tra circa 500 progetti ed è ormai il riferimento tecnico per la successiva discussione politica e pubblica.
Dovremo tornarci sopra, con approfondimenti, e in questo articolo ne tracciamo gli elementi essenziali. Il rapporto indica progetti puntuali, offre un metodo e mostra l’indirizzo che prenderà la Svizzera in materia di trasporti.
Ciò ha un impatto importante come modello per altre politiche di trasporto nei Paesi europei ma anche per i suoi risultati concreti in materia di collegamenti transfrontalieri, con Italia, Francia, Germania, Austria, e transalpini, con tutta l’Europa.
Mettere ordine tra 500 progetti e un fabbisogno di 112 miliardi
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