La festa de Lo Pan Ner 2025 si svolgerà il 18 e 19 ottobre in Valle d’Aosta, nel Vallese e in numerose località alpine. L’intero mese di ottobre viene peraltro occupato da altre accensioni di forni, per esempio nel massif des Bauges, in Savoia. L’iniziativa transfrontaliera compie dieci anni, dopo la sua nascita, nel 2015, un po’ avventurosa, al termine di un progetto Interreg.
Il fine settimana vedrà accesi oltre cento forni comunitari, con degustazioni, laboratori, incontri culturali e momenti di festa. Il tema è tuttavia più grande di una semplice festa, perché riguarda identità, paesaggio, turismo, attrattività dei luoghi. Interessa anche le collaborazioni alpine oltre i programmi europei, e il rilancio della coltivazione della segale.
L’iniziativa è nata nel 2015 in Valle d’Aosta, dove ogni anno, in un fine settimana di ottobre, decine di comunità riattivano i forni frazionali per cuocere il pan ner, un pane tradizionale a base di segale. Nel tempo l’idea si è diffusa verso la Lombardia, il Piemonte, i Grigioni, il Vallese e alcune aree della Slovenia, coinvolgendo centinaia di volontari e istituzioni locali.
La Festa in Valle d’Aosta
In Valle d’Aosta, sabato 18 ottobre, saranno attivati 66 forni in 49 comuni grazie al lavoro di circa 800 volontari. Domenica 19 ottobre, il comune di Arnad, in località La Queyaz, ospiterà dalle 10 alle 17 la festa conclusiva per la Valle d’Aosta e simbolicamente per tutte le Alpi. Saranno esposti i pani prodotti dai villaggi valdostani, valutati da una giuria di panettieri professionisti: ogni anno la gara per il pane migliore appassiona le comunità e le persone.
La giornata di sabato è già una festa, intorno a ogni forno. Poi, durante la giornata di domenica, ci si ritrova in un luogo comune a tutta la Valle d’Aosta, e che cambia ogni anno. Si apre anche a un pubblico più grande, con dimostrazioni di panificazione nei forni a legna, con la possibilità di impastare e cuocere il proprio pane.
Sarà inoltre allestito un mercatino enogastronomico curato dall’associazione locale Lo Doil, insieme a un’esposizione di attrezzi agricoli e utensili domestici del passato. Il gruppo etnografico Lo Travail d’in co mostrerà antichi mestieri, mentre i bambini potranno partecipare a giochi e laboratori didattici sulla tradizione del pane.
Sono previste anche due visite guidate al borgo di Arnad, alle 11 e alle 14, per scoprire la chiesa parrocchiale, la cappella di Sant’Antonio, la casaforte dell’Ohtà e l’esterno del Castello Vallaise. Alle 15:30 si terrà uno show cooking con Tommaso Foglia, pastry chef e volto noto di Bake Off Italia, che presenterà un dolce inedito a base di farina di segale. La premiazione dei pani avverrà alle ore 18.
Anche le attività di sabato 18 ottobre
Arnad ha anche un programma importante per il giorno precedente, sabato 18 ottobre. Lo Tor di For animerà le frazioni di Arnad con visite ai forni accesi di Sisan, Le Pied-de-Ville, Machaby, Champassermaz ed Échallogne, dalle 8 alle 15. Alle 11 e alle 11:30, il FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano) Giovani e il FAI Ponte tra Culture organizzeranno FAI lo Pan Ner a Machaby!, una passeggiata al Santuario della Madonna delle Nevi e al Fortino di Machaby con visita al forno frazionale.
Alle 18, in località La Queyaz, il panettiere Franco Palermo e il mugnaio Giorgio Pagliero saranno protagonisti di un incontro dal titolo Il pane è arte – Dal chicco al forno, una poesia di mani e tradizione.
Erschmatt, 15 forni in Vallese
Anche il Vallese partecipa attivamente alla festa e per la prima volta in modo collegato a livello transalpino. Sabato 18 ottobre, in 15 villaggi tra cui Grimentz, Vollèges e Les Marécottes, i forni comunitari saranno in funzione. Tra questi, con grande importanza simbolica, vi sarà anche Blatten, la località della Lötschental che è stata colpita dalla gravissima frana e colata del 28 maggio 2025, e che sta ragionando su come ripartire.
Domenica 19 ottobre, Erschmatt ospiterà la festa centrale: dalle 10, l’arrivo dei gruppi e il conferimento dei pani alla Burgerhaus daranno il via alla giornata. Alle 11 inizieranno le degustazioni e la vendita dei pani nella sala polivalente. A seguire, l’uscita dei pani dal forno sarà accompagnata da un momento conviviale.
Alle 12:30 è previsto il pranzo collettivo, con interventi di Patricia Constantin, presidente del Gran Consiglio vallesano, e di Alain Bregy, sindaco di Leukerbad (Loèche-les-Bains).
Nel pomeriggio, tra le 14:30 e le 16:30, la giuria incontrerà i gruppi per condividere i risultati della valutazione, mentre saranno offerte visite guidate speciali alla scoperta del patrimonio culturale del villaggio. La cerimonia di chiusura avverrà tra le 17 e le 17:30, con un invito all’edizione 2026.
La partecipazione del Vallese è un fatto importante per la festa transfrontaliera: è stata preparata nel tempo con la visita l’anno scorso alla Festa del Pan Ner di Châtillon in Valle d’Aosta e con un forte contributo dell’associazione Erlebniswelt Roggen Erschmatt e del Centre Régional d’Etudes des Populations Alpines (CREPA) di Sembrancher.

Ma un po’ in tutte le Alpi, dalla Valle dell’Orco ai Grigioni
Per capirne l’estensione alpina, bisogna guardare il sito de Lo Pan Ner, con gli undici gruppi di località, che a loro volta hanno al loro interno decine di altri luoghi e comunità che festeggiano il Pan Ner.
In Valle Ossola e nel Verbano, quindici località hanno acceso e accendono i forni, tra il 4 e il 19 ottobre 2025, da Macugnaga a Masera, da Montescheno a Intragna in Valgrande. Sempre in Piemonte, a Sparone, in Valle dell’Orco, si accende un forno a 1000 metri di quota. A Lozzolo, in Valsesia, il forno che partecipa risale almeno al 1463.
In Lombardia partecipano diversi comuni delle province di Brescia (con la Valcamonica e 14 forni, e eventi comuni a Saviore dell’Adamello), Bergamo a Vilminore di Scalve (con eventi anche sulla biodiversità agricola), Sondrio con otto località e forni – e Varese ad Albizzate, con eventi diffusi nei villaggi e nelle valli. In Svizzera, oltre al Vallese, la festa si svolge anche ina Poschiavo, nei Grigioni, presso la Casa Tomé, si tiene una giornata dedicata alla panificazione con farine locali.
Nel Parc naturel régional du Massif des Bauges, tra Savoia e Alta Savoia, la Fête aux fours si svolge tra ottobre e novembre ma il forno di Doucy-en-Bauges e tre forni à Saint-Jean-d’Arvey, che saranno in funzione sabato 19 ottobre.
La coltura e la cultura cerealicola nelle Alpi
Fino al secondo dopoguerra, nei territori alpini i cereali coprivano molta della superficie agricola, anche oltre i 2.000 metri di altitudine. La segale era scelta per la sua resistenza e maturazione rapida, coltivata con rotazioni assieme a patate, avena o orzo.
La semina avveniva in autunno, mentre la mietitura si svolgeva a luglio, con tecniche tramandate per secoli e che costituiscono oggi un patrimonio immateriale vivente. Le lingue tradizionali conservano un vocabolario e la cultura materiale degli strumenti: per esempio, in Valle d’Aosta la battitura avveniva con il fléyé, la conservazione nell’artse.
La macinatura si svolgeva nei molti mulini disseminati in tutti i villaggi dell’arco alpino, che fanno ora parte del patrimonio storico e architettonico europeo e mondiale.
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