Il presidente della Regione Valle d’Aosta, Renzo Testolin, e l’ambasciatore di Francia in Italia, Martin Briens, si sono incontrati a margine del Summit Le Grand Continent, per uno scambio di vedute e un aggiornamento sul traforo del Monte Bianco, francofonia, formazione dei giovani e sviluppo sostenibile.
La visita si è svolta mercoledì 3 dicembre 2025 nella Sala del Governo del Palazzo regionale.
La presenza dell’ambasciatore Martin Briens in Valle d’Aosta è legata al Summit Le Grand Continent, dove è intervenuto il 2 dicembre, nella giornata di apertura, all’Università della Valle d’Aosta, e poi durante i lavori a Saint-Vincent, il 3 dicembre, in un panel sulle conquiste territoriali e gli imperi.
Nell’incontro con Testolin, tra l’altro, l’ambasciatore ha espresso apprezzamento per il nuovo campus universitario e per il MegaMuseo, che il giorno precedente ha ospitato un evento di Le Grand Continent sull’umanesimo del futuro, a cui ha assistito.
La questione del tunnel del Monte Bianco
Durante l’incontro ad Aosta, l’ambasciatore e il presidente hanno discusso tra l’altro della chiusura periodica e autunnale del Traforo del Monte Bianco e delle sue ricadute economiche e turistiche.
Il presidente Testolin ha ribadito la necessità di una seconda canna del tunnel, con gli argomenti della sicurezza e del minore impatto ambientale in occasione del formarsi delle code. Si tratta della posizione espressa anche dai rappresentanti italiani in varie occasioni, e ribadita tra l’altro anche dal ministro italiano degli Affari esteri, Antonio Tajani, nei suoi incontri con il suo omologo francese, Jean-Noël Barrot.
L’argomento del raddoppio, evocato da Testolin con Briens, non figura tuttavia ancora tra le possibili opzioni nell’agenda della commissione intergovernativa italo-francese, che si riunirà in questo dicembre e che sta limitando il dibattito alle opzioni di chiusure autunnali per 15 anni o a una sola chiusura per tre anni e mezzo, per interventi sulla volta.
Il tema del futuro del traforo del Monte Bianco è comunque oggetto di esame del Comitato frontaliero del Trattato del Quirinale, la cui prossima riunione avrà luogo ad Aosta all’inizio di febbraio 2026.
Francofonia, giovani, montagna
Durante il colloquio, vi è stata occasione di richiamare altri temi. Tra questi il presidente Testolin ha citato il processo in corso per il riconoscimento della Valle d’Aosta come “osservatore” presso l’Organizzazione internazionale della francofonia (OIF). La Regione Valle d’Aosta intende partecipare alle iniziative internazionali legate alla promozione del francese e della cultura francofona, ed è stato ricordato il ruolo dell’Alliance Française ad Aosta, con proposte per la formazione professionale e scambi tra scuole, studenti e docenti.
Sul futuro e i giovani, Testolin e Briens hanno parlato di ricerca scientifica, in particolare per la medicina, la montagna e la tutela del territorio, per incentivare a restare o rientrare in Valle d’Aosta.
Vi è stata anche occasione per presentare gli orientamenti e le azioni della Regione sull’evoluzione degli impianti a fune, sul contrasto allo spopolamento dei villaggi in quota e sul potenziamento dei servizi ai residenti. Sono problemi comuni a tutti i versanti delle Alpi: in Francia si risponde con iniziative come France Services, politiche rurali per la montagna e politiche fiscali, con evidenti analogie a quanto si fa in Valle d’Aosta.

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