Lunedì 22 dicembre, poco prima delle 15, una violenta esplosione si è verificata in un laboratorio sperimentale del gruppo Elkem Silicones – classificato “Seveso” – a Saint-Fons, nella cosiddetta Vallée de la chimie, uno dei principali poli chimici d’Europa.
L’incidente ha provocato quattro feriti gravi, tra cui due in condizioni critiche, e ha richiesto un ampio dispiegamento di mezzi di soccorso e l’attivazione delle misure di emergenza per rischio industriale, in ragione della classificazione dell’impianto come “Seveso”
Un laboratorio sperimentale e una reazione all’idrogeno
Secondo le prime ricostruzioni, l’esplosione si è prodotta in un atelier che ospita piccoli reattori da 1.000 litri, durante un’operazione considerata “classica”. Le fiamme si sono propagate in un edificio di circa 600 metri quadrati, generando una nube scura visibile anche dall’autostrada A7. Il direttore del sito ha ipotizzato che la deflagrazione sia stata causata da idrogeno, presente nell’impianto.
Nel momento dell’incidente erano presenti quattro operatori, tutti rimasti ustionati. Due di loro hanno avuto cure sul posto, svolte dal servizio medico d’urgenza e trasportati all’ospedale Édouard-Herriot di Lione insieme agli altri due colleghi. Oltre cento vigili del fuoco sono intervenuti per circoscrivere l’incendio.
Piano Orsec e messaggi di allerta ai residenti
Il sito Elkem è classificato “Seveso a soglia alta”, il livello più elevato di rischio industriale secondo la normativa europea. In seguito all’esplosione, le autorità del dipartimento del Rodano hanno attivato il piano Orsec (Organisation de la Réponse de SÉcurité Civile) che coordina la risposta a incidenti complessi. Il sistema di protezione civile, sotto la direzione della prefetta Fabienne Buccio, ha chiuso i principali assi di trasporto della zona, tra cui l’autostrada A7, le linee ferroviarie e le vie fluviali, con disagi importanti alla mobilità.
Tramite il sistema FR-Alert, la popolazione dei comuni di Saint-Fons, Feyzin, Oullins-Pierre-Bénite e Vénissieux ha ricevuto un messaggio di invito al confinamento presso il proprio domicilio. L’area circostante è stata isolata in un raggio di un chilometro. Solo intorno alle 18.30 i dipendenti dei due siti Elkem hanno potuto lasciare i luoghi di lavoro.
Le squadre specializzate in rischio chimico, radiologico e biologico (NRBC) hanno potuto accedere all’edificio una volta spento l’incendio. In serata, il prefetto Antoine Guérin ha comunicato che le misurazioni effettuate nell’aria non hanno rilevato sostanze tossiche, permettendo così la revoca delle misure di confinamento e la riapertura progressiva dei collegamenti. L’area resterà comunque sorvegliata per almeno 24 ore.
L’azienda ha attivato una cellula d’urgenza medico-psicologica per offrire supporto ai dipendenti. Il sindaco di Saint-Fons, Christian Duchêne, ha espresso solidarietà ai lavoratori feriti in un messaggio pubblicato sui social.
La Vallée de la chimie e la rete dei siti Seveso

de la Chimie
La Vallée de la chimie è un territorio industriale situato a sud della metropoli di Lione, lungo l’autostrada A7, che ospita circa 15 comuni e una concentrazione unica di impianti chimici e petrolchimici. Vi si trovano oltre 1000 imprese con circa 20 mila impieghi diretti.
Tra le aziende presenti figurano Solvay, Novacyl, Total, Air Liquide e lo stesso Elkem Silicones. La maggior parte di questi stabilimenti è classificata Seveso, secondo la direttiva europea che regola i siti a rischio di incidenti rilevanti per la salute e l’ambiente.
Nonostante la sua storia e il suo impatto, la zona è anche un polo di ricerca e sviluppo per l’industria chimica sostenibile e la transizione energetica, con progetti orientati alla decarbonizzazione e all’efficienza ambientale, sostenuti dalla Métropole de Lyon.
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