Lo scorso lunedì 20 novembre i guardaparco del Parco nazionale del Gran Paradiso hanno sventato un tentativo di bracconaggio in Valnontey. L’aver colto in flagranza di reato un cacciatore di frodo ha evitato l’uccisione o il ferimento di uno o più esemplari di animali presenti nel cuore dell’area protetta.
Durante il proprio turno di servizio, il trio di professionisti formato da Mario Bizel, Giovanni Bracotto e Alice Naudin ha intercettato un pick-up sospetto nella zona, a bordo del quale esso ha scorto appostato un uomo armato di un fucile che si apprestava a utilizzare. Alla vista dei guardaparco egli è fuggito forzando il posto di blocco e colpendo a una mano con lo specchietto del mezzo uno degli operatori intervenuti per bloccarlo.
Una volta identificato, poiché già noto al Corpo di sorveglianza, il bracconiere è stato immediatamente segnalato alla Magistratura e ai Carabinieri, i quali lo hanno poi fermato il giorno seguente mentre cercava di fare ritorno a casa. Sono seguiti la perquisizione del domicilio e il sequestro del veicolo, di alcuni fucili da caccia e di proiettili che egli non avrebbe potuto detenere in quanto sprovvisto del precedentemente revocatogli porto di armi.
Ai sensi delle Leggi 157/1992 e 394/1991 il colpevole è stato denunciato per introduzione di armi e caccia all’interno di un parco nazionale, oltre che per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e detenzione abusiva di armi. Egli rischia una pena massima sino a cinque anni di reclusione e una sanzione pecuniaria sino a 12.500 euro.
Secondo Bruno Bassano, direttore del Parco nazionale Gran Paradiso, “Il Corpo di sorveglianza si rivela una volta ancora fondamentale per l’importante ruolo svolto nelle attività di conservazione e di prevenzione delle pratiche illecite alla base di una corretta gestione di una area protetta“.