Sin dal rientro a scuola nel mese di settembre, sono state numerose le novità e le sorprese che hanno atteso i circa 2 mila allievi di Chambéry che quotidianamente fruiscono del servizio di mensa scolastica. L’obiettivo ultimo delle modificazioni introdotte nel sistema è di promuovere una alimentazione più sana diminuendo al contempo sprechi ed emissioni legate alla produzione.
Le novità del servizio mensa à Chambéry
La prima e grande novità che attiene al servizio di mensa scolastica a Chambéry concerne il rinnovamento per altri cinque anni della Délégation de service public (gara di concessione) alla società Sodexo. L’accordo, siglato alla fine del mese di agosto scorso, riguarda sia la fornitura di pasti delle scuole sia degli asili comunali, delle microcomunità e delle consegne a domicilio attivate dal Centre Communal d’Action Sociale.
La scelta fa seguito ad alcuni test sperimentali e sessioni di degustazione dei piatti proposti da parte di genitori e ragazzi. In accordo con l’amministrazione locale, le pietanze servite si rifanno ora a criteri qualitativi molto elevati che guardano nella direzione dei prodotti locali, di stagione e biologici. In aggiunta, oltre ad aumentare le proposte vegetariane e casalinghe, il menù settimanale riduce i piatti da cinque a quattro mantenendone però la grammatura invariata al fine di evitare avanzi e garantire il medesimo apporto nutrizionale.
Gli aiuti economici
Il servizio di mensa scolastica a Chambéry, reduce dall’aver ottenuto il certificato Écocert “En cuisine” di secondo livello, tiene conto anche degli aumenti nell’inflazione registrati da tutta la Savoia. I rincari hanno portato a conseguenti e inevitabili ripercussioni sui prezzi delle derrate alimentari, cresciuti di circa 400 mila euro annui (+39%).
Al fine di mantenere tariffe sostenibili per le famiglie i cui figli utilizzano con regolarità il servizio di refezione, il Comune ha stanziato 250 mila euro di fondi a copertura di costi prima pagati dagli utenti. È stata poi stilata una nuova griglia che aumenta da sette a dodici le tipologie i nuclei fruitori sulla base del loro Quotient Familial (l’equivalente dell’italiano ISEE). Con un QF inferiore a 350 (tranche 1) è possibile pagare soltanto un euro a pasto (-34%), con un QF da 351 a 720 (tranche 2-tranche 4) il prezziario attuale viene mantenuto, con un QF da 721 a 3.400 (tranche 5-tranche 12) vengono previsti incremento di spesa progressivi compresi tra il 10% e il 40%.