Il progetto Se.Te. Siccità e Territorio mira a contrastare la siccità e a gestire in modo coordinato la risorsa acqua tra Italia e Francia. La presentazione è avvenuta a Nizza il 20 marzo, nell’ambito del programma europeo Alcotra 2021-2027 e della prima edizione dei Rencontres Azuréennes de l’Eau.
L’incontro si è tenuto presso l’Institut Méditerranéen du Risque, de l’Environnement et du Développement Durable dell’università della Côte d’Azur, ed è stato co-organizzato dalla Métropole Nice Côte d’Azur e da Éa éco-entreprises.
Capofila del progetto è la Provincia di Imperia. Tra i partner figurano la Provincia di Cuneo, la Regione autonoma Valle d’Aosta, ANCI Liguria, Éa éco-entreprises, il Groupement d’intérêt public Agence des Villes et Territoires Méditerranéens Durables e la Communauté de la Riviera française.
Il progetto Interreg Italia-Francia è stato avviato a fine 2023 e si concluderà a ottobre 2026. Il budget complessivo ammonta a 2,8 milioni di euro, di cui 2,3 milioni finanziati dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR).

Se.Te, un tentativo di risposta integrata alla crisi climatica
Il progetto Se.Te parte dalla constatazione che gli eventi meteorologici estremi, come siccità e inondazioni, sono sempre più frequenti e violenti. Per questo, intende costruire una strategia comune tra le regioni transfrontaliere per rafforzare la resilienza del territorio.
Il piano prevede lo sviluppo di strumenti condivisi per una gestione coordinata del patrimonio naturale forestale e delle risorse idriche, promuovendo al contempo una transizione ecologica che tenga conto della riduzione dell’impronta idrica.
Tra gli effetti della siccità che Se.Te intende affrontare ci sono la perdita di biodiversità, l’aumento degli incendi boschivi e i conflitti per l’uso dell’acqua. Le azioni previste includono la salvaguardia degli ecosistemi delle zone interne e periurbane, e la definizione di un piano transfrontaliero per la condivisione delle risorse idriche in caso di emergenza.
Le attività sperimentali
La Provincia di Cuneo partecipa con tre siti pilota individuati nella pianura: Beinette, Morozzo e Centallo. In questi luoghi si sperimenta l’infiltrazione controllata delle acque per il ripristino delle riserve idriche sotterranee.
Inoltre, con una spesa di 730 mila euro, si prevede il recupero della diga della Ferraia, ad Aquila d’Arroscia, in provincia di Imperia. L’uso irriguo serve circa quattrocento utenze e le fasi dell’intervento prevedono la pulizia, il recupero e la rinaturalizzazione del sito.
E’ previsto in ogni parte del progetto il coinvolgimento di istituzioni locali, enti tecnici, associazioni e cittadini, per sviluppare conoscenze e pratiche condivise, con territori più adattabili e meno vulnerabili agli impatti climatici.
Uno degli assi portanti è la valorizzazione di soluzioni fondate sulla natura.
Se.Te promuove la creazione di aree di stoccaggio dell”acqua che funzionino anche da zone umide naturali, in grado di trattenere l’acqua in eccesso e rilasciarla gradualmente nei periodi più secchi. Si potranno quindi svolgere azioni sulle falde ma anche favorire mini-laghetti multifunzionali di conservazione e stoccaggio ma anche di possibile integrazione nel paesaggio. Parallelamente, si lavorerà alla conservazione della struttura idrica dei suoli, fondamentale per mantenere la capacità di assorbimento e limitare l’erosione.
Il progetto prevede inoltre la creazione di una governance transfrontaliera per l’acqua, che includa strumenti decisionali comuni e sistemi di monitoraggio integrati tra le regioni italiane e francesi coinvolte.
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