(Abbonati) – È stato aperto a tutto il Piemonte l’impiego di uno strumento di mobilità sostenibile che integra vari mezzi di trasporto, sostituendo il concetto di proprietà del veicolo a quello di servizio da usufruire, dunque la mobilità come servizio, Mobility as a Service (MAAS).
Il Maas è già stato lanciato un anno fa, è in corso per esempio a Torino e fa parte di un programma nazionale, finanziato con fondi europei del NEXTGENEU, il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), che corrisponde a France Relance 2030. I fondi sono poi integrati dallo strumento nazionale parallelo FSC, Fondo sviluppo e coesione.
Si tratta di un percorso in parte diverso da quello di altri Paesi membri dell’Unione europea.
L’estensione alle Province piemontesi riguarda la seconda fase di sperimentazione e interessa i vari operatori di trasporto diffusi sul territorio. Vi si trovano per esempio Arriva, GrandaBus, Arenaways che da poco collega Saluzzo con Cuneo su una linea ferroviaria rimessa in servizio, oppure Giachino, Benese, Gunetto e altri.
L’Agenzia della Mobilità Piemontese ha d’altra parte completato una consultazione sul futuro del Trasporto Pubblico Locale (TPL), con 56 incontri e confronti con oltre 460 stakeholder, tra enti locali, sindacati, operatori economici e cittadini.

Cos’è il MaaS
Il concetto di Mobility as a Service (MaaS) si basa sull’integrazione di diversi mezzi di trasporto in un unico servizio accessibile tramite una piattaforma digitale, anziché scelti e acquistati uno a uno. La mobilità è su richiesta, personalizzata e flessibile, superando il modello tradizionale sull’uso dell’auto privata e posseduta. L’obiettivo è promuovere l’uso combinato di trasporto pubblico, servizi condivisi e micro-mobilità, con biciclette o monopattini elettrici.
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