L’ex sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino ha presentato un esposto alla Corte dei Conti per presunte irregolarità nell’iter amministrativo relativo alla nuova passerella ciclo-pedonale sul Fiume Roja. L’opera dovrebbe sostituire la vecchia “Squarciafichi”, un tempo ubicata in prossimità della foce ma crollata a causa delle inondazioni provocate dalla Tempesta Alex nella nottata tra il 2 e il 3 ottobre del 2020. Oltre alla struttura gli eventi meteorologici eccezionali di quei giorni avevano generato la fuoriuscita dagli argini del corso di acqua con conseguente allagamento delle zone site sulle due sponde.
L’esposto ha un significato politico importante, perché certifica lo scontro in atto tra l’attuale sindaco Flavio Di Muro e il suo predecessore Scullino.
I protagonisti e gli importi dell’intervento sulla passerella del Fiume Roja
Nel mirino di Scullino vi sono i diversi anni di stallo dei documenti presentati sotto la sua amministrazione dall’associazione di professionisti formata da EXA Engineering, SIPAL e KK Architetti associati nel maggio del 2021. Gli stessi erano stati poi approvati tramite doppia delibera rispettivamente il 20 maggio e il 28 luglio dello stesso anno per un importo complessivo di 2,08 milioni di euro, funzionali alla riqualificazione delle aree lungo Via Trossarelli e Via Lungo Roja.
Perché la procedura ha rallentato
I due interventi, tuttavia, erano stati oggetto di discussione per via del loro inserimento nel “Programma regionale di rigenerazione urbana” e nella “Programmazione regionale degli interventi strutturali e di manutenzione straordinaria, monitoraggi e progettazioni in materia di viabilità e mobilità ciclistica”. Dopo la convocazione di una Conferenza dei servizi dedicata in data 21 settembre, l’iter ha subito una battuta di arresto per via della necessità di aggiornare e integrare la documentazione tecnica.
Una volta adeguato il progetto sulla base delle osservazioni formulate dai vari enti partecipanti alla conferenza nonché sulla base di un preliminare studio idraulico del tratto terminale del fiume, il 12 aprile del 2022 la procedura è stata definitivamente approvata; la formalizzazione e la comunicazione di tale esito si devono alla nota di protocollo del 27 aprile dello stesso anno.
La nuova progettazione
L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Di Muro ha però scelto di fare un passo indietro rispetto alla progettazione iniziale dalla spesa indicativa di 15,4 milioni di euro. Come spiega la determinazione datata sabato 30 dicembre scorso, l’opera “risulterebbe molto impattante in termini economici e la sua realizzazione determinerebbe notevoli ripercussioni sulla viabilità e sulla mobilità urbana dell’area interessata con conseguenti disagi per i residenti ricadute sull’intera città”.
La grande novità rispetto alla struttura sarà la sua organizzazione a due campate e pila in alveo e non più a campata singola come dapprima ipotizzato. Oltre a permettere di abbattere le spese di costruzione, la decisione “è determinata dagli oneri di raccordo con l’esistente tessuto urbano”. Il nuovo studio è stato commissionato per circa 152 mila euro allo Studio Exa Engeneering di La Spezia, che si era già occupato di quello precedente.
Le critiche
Scullino ha spiegato di aver chiarito durante una interpellanza l’assenza sull’albo pretorio comunale di una delibera che rendesse nota la contrattualizzazione del nuovo progetto; non essendo stato ascoltato egli ha fatto appello alla Corte dei Conti “per sua legittima difesa”.
Anzitutto egli ha criticato lo “sperpero di fondi pubblici” provocato dal lungo iter burocratico relativo alla passerella ciclo-pedonale sul Fiume Roja. Secondo il consigliere di minoranza, inoltre, la proposta a due campate sarebbe irrealizzabile vista l’impossibilità di edificare piloni all’interno degli alvei del corso di acqua. Peraltro, la natura di pericolosità idraulica alta avrebbe reso indispensabile l’innalzamento delle sponde per la loro messa in sicurezza nonostante l’impatto sull’ambiente circostante.
Non sono mancate polemiche nemmeno circa il quadro economico complessivo pari a 15,4 milioni di euro circa, contro un importo ufficiale che stando all’ex primo cittadino non può superare gli 11 milioni di euro su tre annualità.
La risposta
È giunta prontamente la risposta del sindaco Di Muro all’ex amministratore, affidata alla sua pagina Facebook lo scorso giovedì 4 gennaio. Rivolgendosi ai concittadini Ventimigliesi, egli ammette di aver appreso dai giornali “una notizia e una azione che collide decisamente con quel rapporto di collaborazione che avevo auspicato a inizio mandato con tutti gli esponenti delle minoranze consigliari, nell’interesse esclusivo della città e fuori da vecchie logiche e rancori personali”.
Affermando di non aver “causato nessun danno”, il sindaco precisa di aver soltanto voluto “riparare a errori e difetti di valutazione di responsabilità” della passata amministrazione comunale nonché “di recuperare il tempo perso, perché sono tre anni che i ventimigliesi attendono la loro passerella”. Egli insiste sul fatto che il progetto sia “irrealizzabile, troppo impattante e troppo costoso” e che l’attuale Comune sia privo degli effettivi soldi per portarlo a compimento.
“Non mi sottraggo ad eventuali confronti e accertamenti se del caso e lo farò a testa alta con la consapevolezza di agire con rigore e trasparenza – promette ancora Di Muro -. Se ho una colpa, e me ne assumo la piena responsabilità assieme a chi fa parte di questa amministrazione, è di voler dare un taglio netto con certi atteggiamenti del passato”.