La siccità, come da definizione del Governo francese, è un “episodio di carenza idrica di durata variabile ma sufficiente a colpire il suolo e la flora”. Essa “può essere ciclica o eccezionale e avere diverse conseguenze, tra cui il prosciugamento dei corsi di acqua, la destabilizzazione degli ambienti naturali, l’impatto sulle forniture di acqua potabile e l’aumento del rischio di incendi. A oggi essa risulta largamente diffusa su ambedue i territori nazionali di Francia e Italia e nello specifico nelle zone meridionali e soprattutto costiere.
Secondo le stime dell’Agence de la transition écologique (ADEME, Agenzia della transizione ecologica), ogni francese consuma 148 litri di acqua pro capite ogni giorno. Di questi il 39% è utilizzato per lavarsi, il 20% per il funzionamento del sistema fognario, il 12% per il bucato, il 10% per il lavaggio delle stoviglie, il 6% per cucinare, un altro 6% per risciacquare la propria automobile o innaffiare il proprio giardino e l’1% per bere.
Stando a ISTAT, invece, ogni italiano utilizza giornalmente circa 155 litri di acqua, rendendo la Penisola italiana la seconda in Europa per fruizione idrica dopo la Grecia (158 litri). Circa metà dell’acqua potabile (157 litri al giorno per abitante), tuttavia, viene dispersa a causa delle problematiche della rete acquedottistica, per un totale di perdite pari a circa 3,4 miliardi di metri cubi.
La Regione del Sud
La siccità è stata quest’anno particolarmente pressante nella Regione del Sud, tanto da aver spinto alcuni Dipartimenti tra cui Var, Bouche-Du-Rhône e Alpes-de-Haute-Provence a imporre stringenti misure di prevenzione. Molti comuni sono stati a più riprese classificati ad allerta gialla, arancione e addirittura rossa, con conseguenti restrizioni nella consumazione di acqua non urgente.
Tali condizioni hanno spinto il Governo ad adottare nel 2022 il cosiddetto “Plan Or Bleu” (“Piano Oro Blu”) finalizzato a fare fronte alla carenza idrica.
Tra le iniziative di più recente proposta figurano l’introduzione di un finanziamento destinato ai privati che vogliano installare presso la propria dimora una struttura di recupero dell’acqua piovana. A fronte dell’acquisto di un macchinario di capacità minima pari a 3 litri, lo Stato rimborserà il 50% delle spese sino a un massimo di 6 mila euro.
Un secondo dispositivo messo in piedi nel dicembre scorso concerne le numerose perdite che affliggono gli acquedotti locali, abbassandone la resa effettiva al 75%. In collaborazione con l’Agence de l’Eau (Agenzia dell’Acqua), sarà istituito un fondo che permetta di effettuare lavori di risoluzione e adeguamento sino a un massimo di costo di 100 mila euro.
La Liguria
Non è andata meglio in termini di siccità nemmeno in Liguria, dove il 2023 era iniziato all’insegna dell’allarme idrico in molti comuni. Già nel mese di marzo il Lago del Brugneto, il più vasto della regione, aveva raggiunto il medesimo ed eccessivamente basso livello del luglio 2022. La situazione era poi peggiorata nel corso dell’estate, resa anomala da temperature torride e scarsità di piogge, che avevano determinato ulteriori limitazioni di utilizzo della risorsa e razionamenti per uso umano.
Tali circostanze avevano invitato il Governo a siglare un apposito piano di intervento coperto da oltre 58 milioni di euro e finalizzato a realizzare collegamenti al sistema acquedottistico di ambito per le frazioni e ad aumentare la resilienza rispetto alla siccità. Oltre a tale stanziamento, il Dipartimento della Protezione civile ha erogato alla Provincia di Imperia 490 mila euro per il consolidamento della falda acquifera sotterranea al Fiume Roja e la creazione di un canale tra il corso di acqua e il Lago di Varase. Tali lavori avranno lo scopo ultimo di migliorare la funzionalità dei pozzi potabili locali e la risorsa idrica compromessa a seguito della Tempesta Alex dell’ottobre del 2020.