A decorrere dallo scorso martedì 1º luglio, è entrato in vigore in tutta la Francia un nuovo divieto di fumo che riguarda numerosi spazi pubblici all’aperto tra cui spiagge, parchi, fermate dei mezzi pubblici e cortili delle scuole. Il provvedimento si estende però anche agli ingressi entro i dieci metri indicati con apposita segnaletica di biblioteche, impianti sportivi, piscine e altri luoghi frequentati da minori.
Al via in Francia il divieto di fumo nei luoghi pubblici all’aperto
Il decreto che include il divieto di fumo nei luoghi pubblici all’aperto in Francia è stato pubblicato sul “Journal officiel” del Governo lo scorso venerdì 27 giugno ed è entrato in vigore soltanto qualche giorno dopo. L’iniziativa si deve alla ministra francese del Lavoro, della sanità e delle famiglie Catherine Vautrin, che già aveva annunciato il provvedimento nel mese di maggio scorso.
La misura prevede in caso di violazione significative sanzioni dell’ordine di 135 euro di multa ai trasgressori, con la possibilità di arrivare sino a 750 euro di multa in casi specificatamente giudicati gravi. Essa esclude tuttavia le sigarette elettroniche e non si applica alle terrazze di bar e ristoranti, nonostante le richieste di alcune associazioni anti-tabacco che avrebbero voluto un approccio più rigoroso.
Obiettivo: una generazione senza tabacco
L’estensione degli spazi “senza fumo” rientra nel “Programme national de lutte contre le tabac” (“Programma nazionale di lotta contro il tabacco”) 2023/2027, che mira all’ambizioso traguardo di una generazione libera dal fumo entro il 2032. Già 1.600 comuni francesi avevano anticipato il Governo nazionale, introducendo divieti locali in parchi, spiagge, aree sciistiche e zone scolastiche, per un totale di circa 7 mila aree smoke-free.
L’obiettivo dichiarato di tale iniziativa è quello di proteggere i più giovani dai danni provocati dal fumo passivo. Tuttavia, per le associazioni come il Comité National Contre le Tabagisme(CNCT, Comitato nazionale contro il tabagismo), il provvedimento è un passo positivo ma non ancora sufficiente e coerente.
Quanti sono i fumatori in Francia?
Secondo i dati dell’Observatoire français des drogues et des tendences addictives (OFDT, Osservatorio francese delle droghe e delle dipendenze), il fumo in Francia è in costante calo. Nel 2023, difatti, è stato rilevato che meno di un quarto degli adulti tra i 18 anni e i 75 anni aveva l’abitudine di fumare quotidianamente, ciò che segna il livello più basso dal 2000.
Eppure, il tabacco resta la prima causa evitabile di morte, con 75 mila decessi ogni anno e un costo complessivo per la società stimato in 156 miliardi di euro l’anno tra cure mediche, perdita di produttività e qualità della vita.
Anche le vendite hanno subito un forte ridimensionamento: dalle 92 mila tonnellate del 2000 alle 33 mila tonnellate del 2024, con le sigarette che di recente hanno perso terreno a favore del tabacco da arrotolare. Decisive, in questo senso, paiono essere le politiche pubbliche legate agli aumenti di prezzo, alle confezioni anonime e al rimborso dei trattamenti per smettere di fumare, che hanno contribuito a un calo del -40% delle vendite tra il 2017 e il 2024.
Meno fumo, meno inquinamento
Il nuovo divieto di fumo nei luoghi pubblici all’aperto in Francia non ha soltanto un scopo sanitario bensì mira anche ad avere ricadute ambientali positive. I mozziconi di sigaretta sono difatti il rifiuto più comune sulle spiagge francesi, con 300 mila di essi raccolti nel 2024 secondo l’Institut de recherche pour le développement (Istituto di ricerca per lo sviluppo).
Ognuno di essi può contenere sino a 7 mila sostanze tossiche e contaminare sino a 500 litri di acqua, senza contare che il loro filtro in plastica trattata chimicamente si degrada in circa 12 anni frammentandosi in microplastiche che finiscono nella catena alimentare marina. Secondo i ricercatori, le sostanze rilasciate dai filtri – come arsenico, metalli pesanti e phtalati – alterano gli equilibri degli ecosistemi marini, distruggendo microrganismi essenziali e acidificando le acque.
Ogni anno, a livello globale, sono dispersi nell’ambiente 4,5 trilioni di mozziconi, una quantità sufficiente a riempire 60 mila container, mentre in Francia il 60% delle sigarette fumate all’aperto finisce a terra diretto inevitabilmente verso il mare attraverso fognature e fiumi.
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