Domenica 7 settembre 2025 si è svolta la 27ª Marcia Attraverso la Memoria tra Saint-Martin-la-Vésubie e la Valle Gesso, in Piemonte, che ricorda la fuga di circa mille ebrei tra il 9 e il 13 settembre 1943, dopo l’armistizio dell’Italia con gli Alleato.
La marcia transfrontaliera si è articolata tra il Piemonte e le Alpi Marittime francesi, rievocando un episodio poco noto ma cruciale della Shoah in Europa occidentale.
Il contesto storico della fuga
Tra aprile e settembre 1943, le autorità italiane, che occupavano una ampia zona delle Alpi marittime, assegnarono a residenza forzata circa mille ebrei stranieri nella zona di Saint-Martin-Vésubie e nei villaggi vicini, Venanson, Belvédère, La Bollène, Roquebillière. Questa condizione metteva queste persone in situazione relativa protezione dell’esercito italiano rispetto ai nazisti e alla Francia di Vichy. La comunità visse un periodo estivo di relativa tranquillità, con buone possibilità di movimento pur senza lasciare i luoghi.
Tuttavia, dopo l’armistizio tra l’Italia gli Alleati, firmato l’8 settembre – e il previsto arrivo dei nazisti, circa 980 di loro attraversarono i colli alpini di Finestra (2.474 m) e Ciriegia (2.543 m), cercando rifugio in Valle Gesso. I primi gruppi partirono il 9 settembre, seguendo l’esercito italiano in ritirata.
Comunque, nei giorni successivi al loro arrivo, 344 ebrei di quel gruppo furono catturati dai nazifascisti, e internati nella caserma di Borgo San Dalmazzo. Tra il 21 novembre 1943 e le settimane successive, furono deportati ad Auschwitz attraverso Savona, Nizza e il campo di transito di Drancy. Solo 12 sopravvissero.
Il resto del gruppo è invece scampato alla deportazione, in parte disperdendosi in varie località e nella Pianura Padana, altri rimanendo nei villaggi di montagna del cuneese. Tra questi, diversi parteciparono alla resistenza antifascista e 21 di loro morirono.
Il percorso e l’incontro al colle italo-francese
Il percorso italiano della marcia, il 7 settembre, è partito dal Pian della Casa del Re, nei pressi delle Terme di Valdieri, con un tragitto verso il Colle Ciriegia durato circa tre ore.
Dal versante francese, la Marcia della Memoria è partita alle 7:30 dal Chalet d’accueil du Boréon, con un percorso di circa 1.050 metri di dislivello fino al Colle di Ciriegia.
A mezzogiorno, al valico di confine, si è avuto un incontro tra i partecipanti, anche con discorsi dei rappresentanti comunali, tra cui quello di Roberta Robbione, sindaca di Borgo San Dalmazzo. La suoneria dello shofar e la musica occitana di Lu Pitre Rus hanno accompagnato il momento.
Per chi non ha partecipato alla marcia sul versante francese, un programma alternativo ha previsto al mattino un ritrovo alla libreria La Vagabonde per un caffè e una conversazione e poi una passeggiata lungo il sentiero di Berthemont. Nel pomeriggio, la Sala Jean Gabin, ha proiettato il film Liesel, dedicato alla storia di una giovane ebrea viennese fuggita attraverso Saint-Martin-Vésubie.
Saint-Martin-la-Vésubie ha conservato il ricordo di quelle settimane e mesi. Il 10 settembre 1995 è stata installata una stele in ricordo degli eventi, e il 25 settembre 2016 il paese è stato riconosciuto come membro delle “Città e dei villaggi dei Giusti di Francia”.

Molti eventi sul tema della marcia degli ebrei dalla Vésubie
Il programma commemorativo della marcia degli ebrei da Saint-Martin-la-Vésubie ha incluso anche una serie di eventi culturali nei giorni precedenti e successivi alla marcia, sia sul versante piemontese che nelle Alpi marittime francesi.
Venerdì 5 settembre, a Saint-Martin-la Vésubie, nella Sala Jean Gabin, si è tenuta una cena di Shabbat. Sabato 6 settembre, alle 10:30, una visita guidata del villaggio di Saint-Martin-Vésubie ha seguito le tracce di quei giorni e della fuga, accompagnata poi da una conferenza alla Médiathèque. In serata, nella Sala Jean Gabin, è andato in scena Une lumière dans la nuit, monologo tratto dal diario di Etty Hillesum, giovane ebrea olandese morta ad Auschwitz, interpretato da Else Lejamtel.
Sul versante piemontese, sabato 6 e domenica 7 settembre, a Valloriate, il Museo della Guerra e della Resistenza in Valle Stura è rimasto aperto al pubblico, proponendo un percorso didattico sull’impatto della guerra nel territorio. Lunedì 8 settembre, a Cuneo, l’Istituto Storico della Resistenza ospita una conferenza di Carlo Spartaco Capogreco, autore del volume I campi di Salò, in dialogo con Gigi Garelli.
Le prossime attività
Per le prossime attività, domenica 21 settembre, al Teatro Toselli di Cuneo, la compagnia Gli Episodi metterà in scena lo spettacolo Candidamente, ispirato al Candido di Voltaire. Giovedì 25 settembre, la Sala Convegni ASL di Borgo San Dalmazzo accoglierà la presentazione del volume Resisteremo?, pubblicato dall’Istituto Storico della Resistenza.
A Borgata Paraloup, Rittana, venerdì 17 ottobre, Carlo Greppi presenterà il libro Figlia mia: Vita di Franca Jarach, desaparecida. Il giorno seguente, il 18 ottobre, si solgerà il reading teatrale L’esile filo della memoria, tratto dal libro omonimo di Lidia Beccaria Rolfi, con musiche dal vivo e un intervento dello storico Bruno Maida.
Martedì 21 ottobre, MEMO4345 organizzerà un corso online di formazione per docenti sul tema “I diari e i racconti dei ragazzi e degli adolescenti ebrei nei ghetti nazisti”, con la partecipazione della storica Laura Fontana. Memo4345 è un museo e un centro di attività a Borgo San Dalmazzo che svolge ricerca, divulgazione e formazione sulle vicende occorse tra l’8 settembre 1943 e la Liberazione del 1945, nel quadro la storia europea della persecuzione antiebraica della prima metà del Novecento
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