Il Lago di Ginevra, sito al confine franco-svizzero ed esteso per il 40% in Francia e per il restante 60% in Svizzera, è al centro del progetto Interreg Francia-Svizzera 2021/2027 denominato ALGA. Più nello specifico, l’iniziativa prevede di analizzare scientificamente e dedurre empiricamente quale potrà essere l’impatto delle alghe sull’acqua alla luce dei cambiamenti climatici.
Dettagli tecnici
Il progetto ALGA fa capo all’obiettivo “Neutralità carbonica e transizione ecologica” del programma Interreg Francia-Svizzera 2021/2027. Esso vede nel ruolo di capofila per la Francia il Centro alpino di ricerca su reti trofiche ed ecosistemi limnici (CARRTEL, Alpine center for research on trophic networks and limnic ecosystems) dell’Institut National de la Recherche Agronomique (INRAE, Istituto Nazionale della Ricerca Agronomica) e nel ruolo invece di capofila per la Svizzera l’Università di Ginevra; i suoi partner sono per la Francia il polo SCIMABIO Interface (Science-Management interface for Biodiversity conservation) e per la Svizzera la Scuola Politecnica Federale di Losanna.
Esordita nel gennaio di quest’anno e attiva sino al gennaio del 2027, l’iniziativa beneficia di una sovvenzione totale pari a 941.692 euro (938.207 franchi svizzeri), di cui 565.299 euro (563.207 franchi svizzeri) per la Francia e i restanti 376.393 euro (375 mila franchi svizzeri) per la Svizzera. Di questi 452.239 euro provenienti dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) sono francesi, mentre i restanti 290 mila franchi svizzeri risultano suddivisi in 150 mila franchi svizzeri derivanti da fondi federali e 140 mila franchi svizzeri derivanti per contro da fondi cantonali.
Il progetto ALGA in breve
Il Lago di Ginevra riveste un ruolo fondamentale in quanto fornitore di servizi tra cui l’approvvigionamento di acqua potabile, la pesca professionale e ricreativa e le attività del tempo libero. Il progetto ALGA mira a studiare la maniera in cui le fioriture algali, ovverosia la proliferazione di microalghe e cianobatteri, possano avere ripercussioni e ricadute sulla qualità delle acque del più grande lago naturale della Svizzera e dell’intera Europa occidentale.
Oltre a determinare quali fattori siano di fatto responsabili del fenomeno concernente le alghe, sarà necessario effettuare apposite mappature delle reti di regolamentazione e degli attori coinvolti nella gestione del bacino. Saranno dunque proposti appositi protocolli per la valutazione del rischio nonché ulteriori strumenti decisionali e operativi adattati alla situazione locale; questi dovrebbero poter contribuire a migliorare la governance del lago franco-svizzero e a preservare le implicazioni economiche a esso collegate.