Di piccole o di grandi dimensioni, dal Nord al Sud passando per le Isole, diciotto città italiane hanno potuto incontrarsi e conoscersi in occasione di “Cantiere Città”, il vertice che ha riunito a Roma le finaliste di “Capitale italiana della cultura” per gli anni 2024 e 2025. Lungo le due giornate di giovedì 29 febbraio e venerdì 1° marzo scorso, le sedi del ministero della Cultura e della fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali si sono trasformate in un teatro di condivisione di informazioni e messa a sistema di strumenti; il tutto in una ottica di costruzione di nuove strategie di sviluppo del territorio capaci di porre la cultura al centro di una visione di crescita comune.
“Cantiere Città”
La riunione di “Cantiere Città” ha visto partecipare anzitutto alcune delle realtà italiane che hanno preso parte alla prima edizione di “Capitale italiana della cultura”, ovverosia Ascoli Piceno, Chioggia, Grosseto, Mesagne, Sestri Levante, Siracusa, l’Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento, Vicenza e Pesaro (vincitrice). Presenti anche le candidate all’edizione 2025, tra cui Aosta, Assisi, Asti, Monte Sant’Angelo, Orvieto, Pescina, Roccasecca, Spoleto e Agrigento (vincitrice).
Dopo una prima giornata di lavori orientata sulle più recenti opportunità legislative e sulle programmazioni europee e nazionali dedicate al sistema culturale, la seconda giornata si è svolta su tre tavoli tematici circa tematiche chiave nell’ambito della cultura locale.
Aosta nella rete “Cantiere Città”
Alcune delle città proposte come “Capitale italiana della cultura 2025” hanno aderito, nel novembre dell’anno passato, a un protocollo di intesa volto alla valorizzazione comune del patrimonio e allo scambio di buone pratiche. Di concerto esse hanno peraltro presentato al ministero della Cultura e nell’ambito del FUS (Fondo Unico dello Spettacolo) il progetto “Città Cantiere: tra mobilità e restanza”.
L’iniziativa prevede la realizzazione di una produzione teatrale inedita, scritta dal co-fondatore della Compagnia Teatro dell’Argine di Bologna nonché “Premio UBU” 2022 per la drammaturgia Mario Perrotta. Messo in scena nei teatri delle varie città coinvolte a da una compagnia tuttora da selezionare, lo spettacolo vuole essere un invito a riflettere su aspetti di attualità quali la voglia di muoversi e viaggiare contrapposta al desiderio di restare e radicarsi nel proprio paese natio.
Al momento Agrigento, Aosta Assisi, Monte Sant’Angelo, Orvieto, Pescina, Roccasecca e Spoleto sono in attesa di risposta del ministero, che dovrebbe comunicare l’eventuale ottenimento del finanziamento nel corrente mese di marzo.
Sestri Levante e Asti
Sestri Levante e il Tigullio, vicino comprensorio territoriale parte della Città metropolitana di Genova, ha raggiunto come altre dieci città italiane la selezione finale per l’assegnazione del titolo di “Capitale italiana della cultura 2024. L’obiettivo era quello di far rinascere la zona come una sorta di brandnazionale e internazionale che prendesse le mosse dalla tradizione ligure più pura; il tutto tramite eventi e appuntamenti culturali ma anche tramite la costruzione di percorsi tematici ed esperienze di fruizione a trecentosessanta gradi.
Asti ha invece scelto di presentarsi in concorso nell’edizione 2025 vestendo i panni di capitale di Langhe, Monferrato e Roero, territorio a sua volta dichiarato Patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO. Città “dove si coltiva la cultura” come sottolineato dal claim del dossier dedicato, essa mirava con il proprio titolo a potenziare il sistema di gestione dei propri spazi pubblici e invogliare alla creazione di nuove realtà imprenditoriali nonché vagliare una gamma di proposte che favorissero l’accessibilità e l’attrazione turistica.