Prosegue l’inchiesta sui lavori realizzati dopo la Tempesta Alex del 2020 nelle Valli della Vésubie e della Tinée, nel dipartimento delle Alpi Marittime. Rispetto alla Valle della Roja, in cui non ci sono al momento notizie di inchieste, sono all’esame ipotesi di sovrafatturazione o fatturazione di interventi non realizzati o svolti non a regola d’arte.
Una segnalazione della città di Nizza di febbraio 2023
L’origine dell’inchiesta post Tempesta Alex risale a una segnalazione di febbraio 2023 da parte della città metropolitana, a seguito dell’avvicendamento del direttore generale dei servizi (DGS), e agli obblighi di legge di riportare constatazioni di irregolarità alla giustizia, secondo quando descritto da Mediapart. Ne era seguita l’apertura di un’inchiesta, delle perquisizioni nell’aprile successivo e la sospensione di 17 funzionari. Il 19 ottobre, Christian Estrosi, in una intervista a France Bleu aveva anche indicato in otto milioni di euro l’importo del danno subito dalla metropoli di Nizza da lui presieduta, e incaricata dei lavori di ricostruzione. Erano i giorni della tempesta Aline, che nella notte tra il 19 e il 20 ottobre aveva procurato nuovi danni alle valli della Tinée e della Vésubie, in parte cancellando parte dei lavori realizzati e delle opere esaminate nell’inchiesta. Il 21 dicembre, una nuova perquisizione avveniva la giustizia nei locali della Métropole.
L’inchiesta sulla Tempesta Alex passa a Marsiglia
Il 20 febbraio 2024, l’inchiesta è passata a Marsiglia, salendo di livello. È stata collocata nell’ambito della Jirs, la “juridiction régionale spécialisée”, una delle strutture nazionali che si occupano di crimine organizzato e di reati finanziari. Il 12 marzo 2024, all’alba, sono state arrestate 21 persone e nei giorni seguenti sono emersi anche i sequestri effettuati, per 6,5 milioni di euro e automobili di lusso per un valore di 640 mila euro. Nell’occasione, sono stati fermati e sentiti anche Lauriano Azinheirinha, all’epoca appunto direttore generale dei servizi, il suo vice, Bastien Nespoulous e Martine Ouaknine, consigliera eletta e membro della commissione appalti, senza che sia stato al momento sollevato nulla a loro carico.
Conflitti anche politici
Mentre proseguivano dunque i lavori nella Valle Roja, nelle due zone della Tinée e della Vésubie diversi cantieri erano stati interrotti già dall’aprile 2023. Inoltre, come capita in casi di interventi urgenti o di opere pubbliche, alcune tensioni tra Stato e Metropoli, incaricata della ricostruzione, erano emerse circa il ritardato versamento della quota nazionale.
Il rivale politico di Christian Estrosi, Eric Ciotti, divenuto poi presidente di Les Républicains, dopo sospensione di diversi lavori per l’indagine aveva chiesto la ripresa dei cantieri, con diverse visite e interventi: il 20 giugno 2023 in una intervista a France 3 Régions, con una lettera del 20 settembre a Estrosi e poi con visita a Saint-Martin-Vésubie, il 23 ottobre 2023.
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