Ricavare dal siero di scarto di lavorazione della Fontina DOP un cerotto capace di curare le lesioni cutanee e proteggere al contempo la pelle: è questa l’ambiziosa sfida posta in essere dal progetto “Salutederm”. Presentato al pubblico nella mattinata dello scorso martedì 19 marzo ad Aosta, esso si propone di dare vita a nuovi prodotti di supporto alla salute umana e a innovativi programmi di bioeconomia circolare.
“Salutederm”
“Salutederm” è uno dei progetti aggiudicatari del finanziamento afferente al bando “Aggregazioni R&S Salute” della Regione autonoma Valle d’Aosta, pubblicato in applicazione alla legge regionale n.84 del 7 dicembre del 1993. Esso risulta peraltro la diretta conseguenza e l’efficace connubio di altre due iniziative, “Typicalp” (Programma Interreg V-A Italia-Svizzera) e “Heart VDA” (programmi FESR Competitività regionale 2014/2020 e FSE Occupazione 2014/2020).
Sotto la guida dei centri di ricerca dell’Institut Agricole Régional e della Fondazione Links nonché con la partnership delle aziende NeuroZone e ThallosJet, l’iniziativa mira a sviluppare soluzioni innovative per migliorare la diagnosi, la prevenzione e la cura delle patologie cutanee e per promuovere la salute generale della pelle umana. Per farlo i suoi partecipanti avranno a disposizione un budget totale di 767 mila euro e un arco temporale di 24 mesi.
L’innovazione a beneficio del corpo umano
Organo più esteso del corpo umano nonché prima barriera contro gli agenti patogeni, la pelle è la protagonista assoluta del progetto “Salutederm”, il quale si basa su quattro principali linee di azione.
Anzitutto verrà data vita a dispositivo di tele-dermoscopia e tele-dermatopatologia che, sfruttando intelligenza artificiale e machine learning, aiuti i dermatologi nella diagnosi tempestiva e accurata delle lesioni cutanee dei loro pazienti.
Ma non soltanto perché l’iniziativa prevede di mettere a punto un fluido iniettabile tramite tecnologia inkjet che, dal principio attivo brevettato dallo IAR e realizzato dal siero di Fontina DOP, ricavi prodotti in grado di beneficiare alla rigenerazione cellulare e alla guarigione delle ferite. Questi verranno poi incorporati a un cerotto idrogel potenzialmente assorbibile nonché altamente compatibile con la cute umana, ricavati da una bio-struttura di sieroproteine recuperate dal processo di ultrafiltrazione del siero stesso.
Al fine, ambedue le sperimentazioni saranno sottoposte a test e validazioni per il tramite della tecnologia micro-fluidica pre e post-iniezione, dapprima su colture cellulari e successivamente su veri lembi di pelle.
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