La siccità si conferma una piaga per il Dipartimento dell’Alta Savoia, che dallo scorso aprile ha a che fare con deficit di precipitazioni e temperature sopra la media del periodo. Proprio tali condizioni estreme hanno spinto la Prefettura ad assegnare ai due comuni di Clarafond-Arcine e Digny-En-Vuache lo stato di calamità naturale.
La decisione, iscritta in gazzetta ufficiale appena lo scorso venerdì 20 ottobre, fa seguito ai “movimenti dei terreni dovuti alla carenza idrica e alla reidratazione dei suoli nel 2022”. L’invito per le persone fisiche o le società che hanno subito danni a causa della siccità è di dichiararlo quando prima alla propria compagnia di assicurazione. Il risarcimento può essere richiesto esclusivamente per i beni assicurati entro il prossimo lunedì 20 novembre.
La carenza idrica
Il surplus di +4 gradi raggiunto dal termometro nel settembre scorso ha irrimediabilmente abbassato le quantità di umidità nel suolo e la portata dei corsi di acqua in tutto il Dipartimento dell’Alta Savoia. Nonostante il lieve miglioramento generato dal rientro nella norma delle temperature e dalle precipitazioni della seconda metà di ottobre, la situazione idrogeologica resta fragile.
In un periodo in cui la carenza idrica continua a essere pressante, dunque, la Prefettura ha mantenuto invariate le misure di riduzione dell’utilizzo della risorsa. Tenuto conto delle previsioni meteorologiche dei giorni a venire, il settore del Chéran viene resta in allerta forte (livello 3/4): su tutta l’area vige il divieto di innaffiare piante od orti privati, servirsi dell’irrigazione publica dalle 9,00 alle 20,00, lavare le proprie automobili e le facciate delle proprie case o riempire le proprie piscine; a livello pubblico sono stati chiusi i fontanili, ridotte del 50% le attività industriali e commerciali che fruiscono dell’acqua e bloccati i sistemi di irrigazione degli spazi verdi tra le 8,00 e le 20,00. È invece meno marcata (livello 2/4) l’allerta sui settori del Sud-Ouest lémanique, dei Dranses, dell’Arve nonché di Ginevra, Fier e Usses: restano dunque attive le interdizioni del vicino Chéran ma è possibile innaffiare fiori e giardini privati così come le aree verdi pubbliche dalle 8,00 alle 20,00, irrigare prati e colture dalle 11,00 alle 18,00 e praticare attività industriali e commerciali al 75%.