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Essere transfrontalieri dove si vive: un convegno a Roma sul “bacino di vita”

Passeggio transfrontaliero promenade transfrontalière /Nos Alpes IA

Il “bacino di vita” è un concetto ampiamente diffuso nelle politiche di assetto del territorio in Francia e nel dibattito italiano

Il tema del “bacino di vita“, cioè il territorio delle attività e scambi transfrontalieri è un concetto piuttosto nuovo nella relazione italo-francese, e va per questo preso in conto.

Ne parlerà un convegno a Roma, il 18 aprile prossimo, presso il CNR, Aula Marconi, in P.le Aldo Moro 7, dove si potrà assistere in presenza (prenotandosi entro il giorno 8 aprile) o in streaming. Il convegno è organizzato dall’Istituto di studi sui sistemi regionali federali e sulle autonomie (Issirfa) del CNR, diretto dal prof. Giulio Salerno.

Un bacino di vita è “un’area geograficamente, socialmente, culturalmente ed economicamente coerente, che esprime bisogni omogenei in termini di attività e servizi“, o comunque un territorio ristretto in cui i residenti hanno accesso alle strutture e ai servizi essenziali, secondo le definizioni rispettivamente di Datar (si trattava dell’Agenzia per l’assetto del territorio in Francia) e di Insee, l’istituto francese di statistica.

Utilizzare il concetto di “bacino di vita” nelle politiche pubbliche, in particolare territoriale e transfrontaliere, ha un effetto concreto. Per esempio, si potrebbe decidere di assegnare degli interventi e dei finanziamenti per le cooperazioni di prossimità appunto di un “bacino di vita”. Nel caso della riviera italo-francese, si concentrerebbero allora gli interventi sui comuni più vicini alla frontiera, mentre si userebbe un altro approccio per cooperazioni più ampie per territorio e con minori opportunità di scambio e di relazioni quotidiane.

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Il programma

Al mattino, su questo tema, vi saranno le voci di diversi ricercatori e universitari, tra cui Erblin Berisha, (Torino), Alice Buoli (Milano), Ingrid Kofler (Bolzano), Tobias Chilla (Norimberga), Maria Prezioso (Roma), Sergio Zilli (Trieste).

Riguardo ai casi pratici, si esprimeranno poi Federica Fabrizzi, (Roma), Clelia Losavio e Cesare Bugiani come ricercatori CNR ISSIRFA, con Sabrina Lucatelli e Marco Leonetti di Riabitare l’Italia.

Va notata infine la presenza di Jean Peyrony, che dirige la Mission Opérationelle Transfrontalière, struttura che si occupa dei territori transfrontalieri francesi, e di Anne Rainaud, dell’università di Nizza, coinvolta nel laboratorio sulla cooperazione transfrontaliera DITER e dunque sul tema del bacino di vita.

Al pomeriggio la dimensione diventa applicativa, anche con collegamenti in remoto. Vi si trovano esponenti e rappresentati di enti locali e regionali, come Luciano Caveri e Alessio Piana, assessori rispettivamente della Regione Valle d’Aosta e della Regione Liguria, Claudio Scajola, presidente della Provincia di Imperia, Jean-Claude Raffin, sindaco di Modane.

Si notano anche figure chiave della cooperazione, da Véronique Veyrat e Filippo Giabbani, che sono a capo dei due programmi Interreg Italia-Francia, cioè Alcotra e Marittimo, insieme ai due riferimenti per Sardegna e Corsica, Michele De Francesco, referente per Programma Marittimo, e Lesia Sargentini, capo di gabinetto, dell’Assemblea di Corsica. Per la cooperazione transfrontaliera di Piemonte e della Région Sud sono presenti Matteo De Felice e Guillaume Huet.

Porteranno un contributo, dando quindi rilievo all’iniziativa, i due ambasciatori che guidano per Italia e Francia l’applicazione del tema transfrontaliero previsto dal Trattato del Quirinale, Andrea Cavallari e Philippe Voiry.

La cooperazione tra Roma e Nizza sulla ricerca applicata

Il convegno va collocato sulla traccia del lavoro comune che è sviluppato da Issirfa CNR e dal laboratorio sulla diplomazia territoriale DI.TER – CERDACFF, è collocato presso l’Università di Nizza Costa Azzurra.

Alle persone che compongono il gruppo di lavoro italo-francese si deve l’emergenza del tema e la sua maturazione, sia sotto il profilo tecnico-scientifico, che su quello applicativo, da Robert Botteghi a Giulio Salerno (che ne sono i motori) a Philippe Weckel (a capo di DITER), da Gabriella Saputelli a Raffaella Coletti, con il contributo dell’ex-capo tecnico del programma Interreg Marittimo, Maria Dina Tozzi.


Il convegno è cofinanziato dall’Università Italo-Francese (Bando Label 2023) e dall’Unione Europea – Next Generation EU (Progetto PRIN “Italian Borderscapes After 2020).

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