Le iniziative di economia circolare nelle Alpi francesi nascono spesso da esperienze concrete dal basso, promosse da gruppi di persone o da comunità, oppure da imprenditori. Le sfide ambientali, di risorse e sulla ricerca di nuove soluzioni hanno condotto a una serie di progetti che prevedono il riutilizzo delle risorse locali, la produzione locale innovativa, la formazione e il telelavoro, l’ecologia industriale.
Oggetti da riparare: Antropia, Goodloop
Ad esempio, nelle Alpi francesi stanno sorgendo sempre più centri di riparazione per dare una seconda vita a oggetti e materiali trascurati o usurati.
È il caso di Antropia, uno spazio collaborativo per la riparazione e la vendita di oggetti di seconda mano, che organizza anche eventi per avvicinare le persone alla produzione di oggetti di uso quotidiano, come sapone, frullati di frutta, anche con un laboratorio di cucito. Antropia è gestito da volontari e, dopo un anno di vita, festeggiato ad aprile, è diventato un luogo di incontro, con eventi e corsi di formazione generalmente dedicati ai temi del tempo libero.
Anche Goodloop, una microimpresa con sede a Lentilly, vicino a Lione, offre la possibilità di riparare gli indumenti tecnici Gore Tex, ad esempio, invece di acquistarne di nuovi. Il team è giovane e composto in gran parte da donne, come le due co-fondatrici, Solenne e Louise. Gli ordini possono essere effettuati online, spediti con un pacco o in un negozio partner, e di solito vengono restituiti entro 15 giorni. L’innovazione risiede principalmente nelle competenze richieste per riparare l’abbigliamento tecnico e nel processo di consegna e restituzione, ampiamente supportato dalle nuove tecnologie.
Riciclare gli sci: un esempio di economia circolare nelle Alpi
Nell’economia circolare dello sci, ADN Ski progetta modelli innovativi utilizzando tecnologie che consentono una gestione più sostenibile delle risorse e delle materie prime nelle Alpi. L’azienda dell’Alta Savoia, con sede ad Annecy e posta accanto agli edifici Salomon, sta ripensando la costruzione degli sci per renderli idonei al processo di riciclaggio tradizionale, riducendo così l’impatto della produzione. La nuova tecnologia per gli sci sostituisce la colla epossidica con una resina termoindurente in grado di depolimerizzare a contatto con l’acido acetico. L’intera catena del valore della produzione si sviluppa su scala locale, con l’obiettivo di riutilizzare i materiali utilizzati per la fabbricazione degli sci.
La logistica e la gestione dei rifiuti legati allo sci rappresentano più di 1.500 tonnellate di rifiuti all’anno in Francia e sono un argomento di discussione in tutto l’arco alpino. Questa tecnologia permetterebbe quindi di ridurre efficacemente i rifiuti e offrirebbe una soluzione per evitare di incenerirli e portarli in discarica. A lungo termine, questa pratica ridurrebbe anche i costi di acquisto delle attrezzature e aiuterebbe tutte le regioni delle Alpi a gestire gli sci abbandonati o raccolti in depositi.
Fablab e Tiers Lieux in Tarentaise, con un appuntamento a giugno
Da oltre un decennio, grazie alla democratizzazione delle stampanti 3D e alla facilità con cui le persone possono condividere l’acquisto di macchine specializzate, stanno sorgendo FabLab e Officine di terze parti. Tali strutture che combinano interazione sociale, produzione locale, formazione tecnologica, filiera corta e riciclo esistono in tutto l’arco alpino, anche se, ad oggi, non esiste una mappa che le elenchi tutte. Agiscono come catalizzatori dell’innovazione, favorendo l’emergere di soluzioni tecnologiche adeguate alle esigenze e alle richieste locali. A volte sono accompagnati dal sostegno delle politiche pubbliche. Due sono state finanziate in Savoia e Alta Savoia dal programma nazionale francesi sui “luoghi terzi” nel 2023: La Ressourcerie a Saint-Jean-de-Maurienne e Les amis de la Conciergerie a Saint-Julien-en-Genevois.
Il 6 giugno alle 18.00 presso Sowo, un centro di coworking e servizi a Bourg-Saint-Maurice, Rémi Bonnet, maker di RProduction, terrà una conferenza sui FabLab e la cultura maker. Bonnet presenterà il modello di business nella produzione maker, ovvero pezzo per pezzo, il rapporto con i clienti (prossimità, fiducia), la modellazione tecnica del pezzo da rifare e anche le sfide e le opportunità per lo sviluppo sostenibile nelle regioni alpine. Infatti, quando un singolo pezzo componente è mancante o danneggiato, le macchine più grandi vengono spesso gettate via.
Formazione e telelavoro: il Campus Alpino di Bourg-Saint-Maurice
Oltre a questi siti produttivi, le montagne stanno diventando un luogo di formazione e telelavoro. Sono stati allestiti spazi specializzati per soddisfare le esigenze specifiche di studenti e lavoro agile, offrendo un ambiente stimolante che favorisce la concentrazione e la creatività.
In termini di formazione, il Campus Alpino di Bourg-Saint-Maurice offre agli studenti di tutte le età un’alternativa per studiare praticando sport di alto livello. Come “luogo terzo ” per la formazione, gli studenti possono seguire corsi a distanza e in un contesto comunitario e non in solitudine (DAEU, varie certificazioni, MOOC, BTS, Licenza, Master) senza doversi recare a Chambéry, Grenoble, Lione o Parigi. Il campus offre anche un supporto individuale, con un tutor a disposizione su base quotidiana.
Per quanto riguarda il lavoro, la crescente domanda di equilibrio tra vita professionale e personale aumenta l’attrattiva della montagna per la migliore qualità di vita. Questo crescente interesse, unito all’adozione del telelavoro come modalità operativa, compresa dalle aziende durante la pandemia, sta diventando un’opportunità di sviluppo per attirare nelle Alpi la popolazione attiva, durante tutto l’anno. In questo contesto, i luoghi terzi offrono un ambiente di lavoro remoto non isolato che consente di risiedere in montagna temporaneamente o per periodi lunghi a individui e famiglie le cui aziende sono situate in grandi città alpine come Lione, Torino, Milano, Grenoble o Ginevra. Anche questo è un elemento del sistema di economia circolare nelle Alpi: nella trasformazione del processo di produzione di beni e servizi.
Ecologia industriale nel progetto Clip – Circuito Interreg
Il progetto europeo Clip Circuito del programma Interreg ALCOTRA, dal 2018 al 2021, con un budget totale di 2,8 milioni di euro, ha introdotto i territori transfrontalieri all’ecologia industriale e all’economia circolare nelle Alpi. Il progetto, sostenuto tra gli altri dalle Camere di commercio, ha creato reti di Fablab e cluster di innovazione e ha creato un sistema di scambio di risorse, in termini di tempo, materiali e servizi, tra le imprese transfrontaliere, sul portale denominato ACTIF.
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