Il cuore e i pensieri di Guido Novaria e del recentemente scomparso amico Giovanni Dematteis sono da sempre stati emotivamente e storicamente conquistati dal Gran Paradiso. Proprio tale massiccio montuoso a cavallo tra Valle d’Aosta e Piemonte ha lungamente costituito il fulcro del lavoro esplorativo e dell’impegno promozionale di due dei fondatori dell’associazione Amici del Gran Paradiso.
L’ultima opera in tale senso è stata la pubblicazione presso la casa editrice Priuli & Verlucca della guida dal titolo “Quattro passi in paradiso”, che propone agli amatori 30 itinerari dal comune piemontese di Ceresole Reale sino al Colle del Nivolé passando per le valdostane Val d’Isère e Valsavarenche. Il volume, disponibile per l’acquisto nelle principali librerie dallo scorso venerdì 28 giugno, può anche essere comperato sul sito web dell’editore al prezzo di 12,00 euro.
Guido Novaria e Giovanni Dematteis si sono anche occupati negli anni di differenti altre attività di valorizzazione del celebre Gran Paradiso e del Parco nazionale che sorge ai suoi piedi. Il tutto per il tramite della già citata associazione Amici del Gran Paradiso, nata nel mese di febbraio del 1996 con lo scopo di ridare nuovo lustro alla montagna attraverso progetti di ripristino dei sentieri, organizzazione di visite alpinistiche o escursionistiche, predisposizione di eventi e rassegne in quota.
Tra le iniziative portate avanti sinora svetta per esempio il recupero della “Cà dal Meist” di Ceresole Reale, il cui primo piano ospita l’attuale sede della Biblioteca della montagna dedicata a Gianni Oberto. Intitolata allo storico presidente del Parco nonché primo assessore alla Montagna di una provincia italiana (Torino), essa vanta una collezione di libri specializzata e propone annualmente appuntamenti culturali tematizzati. In aggiunta, i due appassionati di montagna si sono anche occupati della segreteria organizzativa della manifestazione musicale denominata “I suoni del Gran Paradiso”, che annualmente conduce nelle suggestive location paesaggistiche di alta quota orchestre e gruppi da tutta Europa.
Per l’ente si è anche trattato di aderire al progetto Interreg Italia-Francia-Svizzera “La memoria delle Alpi”, esordito alla fine del 2003 con l’obiettivo di studiare la storia delle società alpine occidentali durante la Seconda Guerra Mondiale. Durante mostre, convegni e pubblicazioni sono stati poi divulgati risultati di affinità e specificità geografiche, antropologiche, storiche concernenti tanto il conflitto quanto le occupazioni militari e le resistenze a esso sottese.
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