È partita, a Chamonix, l’edizione 2024 dell’Ultra-Trail du Mont-Blanc, l’evento di trail che, ogni anno, attira oltre 10.000 corridori che partecipano a una delle otto gare del calendario. Il circuito UTMB ha un’eco notevole e positiva nel mondo dei mass media e dello sport, ma è accompagnato da critiche in merito all’impatto ambientale che ha sul territorio.
L’Ultra-Trail du Mont-Blanc (UTMB) resta una competizione con una sorprendente capacità attrattiva. Nel suo periodo di svolgimento, oltre all’UTMB vera e propria, si svolgono anche altre gare collegate, come la Petite Trotte à Lèon (PTL), la Sur les Traces des Ducs de Savoie (TDS), l’Orsières-Champex-Chamonix (OCC), la Martigny-Combe-Chamonix (MCC) e la Courmayeur-Champex-Chamonix (CCC).
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La macchina organizzativa, nel corso del tempo e da un punto di vista del numero delle competizioni, si è espansa arrivando a un circuito di 43 trail complessivi sparsi per il mondo (Asia, Oceania, Europa, Africa e Americhe).
A Chamonix, oltre due mila volontari
Per l’UTMB di Chamonix, un sistema di pianificazione, gestione e organizzazione, oltre al personale UTMB Group, conta su una vera e propria Commissione Volontari. Istituita ufficialmente nel 2015, è coordinata da 12 membri attivi (2 svizzeri, 4 italiani e 6 francesi). Attualmente, è presieduta da Christian Bergamelli e lavora in stretta collaborazione con lo staff dell’UTMB Group.
Fra i compiti principali della Commissione figurano la collaborazione con il coordinatore dei volontari dell’UTMB-Mont Blanc sull’aspetto gestionale della manifestazione, la motivazione dei volontari, l’organizzazione di occasioni di incontro e di scambio durante l’anno.
I volontari presenti durante l’evento 2023 sono stati all’incirca 2.400, di cui 900 che si occupano dell’organizzazione capillare dei trail; circa 60 sono stati impegnati nella realizzazione di 5.000 bandierine in fibra e 5.600 segna-percorsi, inserimento di 15.000 numeri di gara in buste, partecipazione a laboratori di ripristino dei sentieri.
UTMB quanto sei green?
L’UTMB raccoglie a Chamonix, dunque, circa 30mila persone fra sportivi, media, lavoratori e volontari. Questo gigante organizzativo e attrattivo porta con sé anche alcune conseguenze negative a livello ambientale.
Nel 2019, gli organizzatori dell’UTMB hanno commissionato al WWF una valutazione delle emissioni di carbonio prodotte nella settimana delle gare a Chamonix. Prendendo in considerazione solo i corridori e i loro accompagnatori, per l’edizione 2019, il WWF ha stimato che l’impronta di carbonio ammontava a 11.610 tonnellate di CO2 equivalente. Una cifra, dovuta principalmente ai viaggi in aereo, equivalente all’impronta di carbonio di un Gran Premio di Formula 1.
Oltre l’80% dell’impronta di carbonio dell’UTMB Mont-Blanc deriva dai trasporti.
L’organizzazione del trail ha, dunque, messo in atto alcune soluzioni per cercare di arginare il problema. Ha stanziato 500mila euro per un piano di trasporti su larga scala; ha stipulato collaborazioni con TGV Lyria e Alpytransfers per facilitare l’accesso in treno. Inoltre, per alleviare la congestione stradale, è stato vietato l’accesso in auto a oltre il 60%
dei tratti chiave del percorso, raggiungibili solo tramite le navette UTMB Bus (Les
Contamines-Montjoie, Lac Combal, Arnouvaz, La Fouly e Champex-Lac).
Nel 2023, le navette UTMB hanno accolto e trasportato più di 5.500 persone.
Anche il sindaco di Saint-Gervais, Jean-Marc Peillex, nel 2022 aveva espresso forti perplessità sul tema ambientale. In una lettera inviata al presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, Peillex ha criticato “la catastrofica impronta di carbonio dell’UTMB”.
Il Primo cittadino lamentava un eccesso di turismo e di frequentazione delle montagne e criticava aspramente la partnership fra UTMB e Dacia, la casa automobilistica.
Questa collaborazione è ancora oggi contestata anche dall’associazione ambientalista The Green Runners che ha lanciato, il 14 agosto 2023, una petizione, tutt’ora in corso. The Green Runners spiega che Dacia produce principalmente SUV che sono la tipologia di veicoli tra le principali cause dell’aumento di CO2 nell’ultimo decennio.
Fra i firmatari vi è Kilian Jornet, vincitore dell’UTMB 2022.
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